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mercoledì 8 aprile 2015

Luca Casali & The Roots Band -" Time To Smile", di Stefano Caviglia


Luca Casali & The Roots Band
 Time To Smile
di Stefano Caviglia

Leggendo I testi dei brani di Luca Casali, si ha la percezione di quanto sia stato influenzato dai luoghi che ha avuto la fortuna di conoscere.
Casali ha vissuto gli spazi ha visto le luci, ha accarezzato il vento, ha potuto apprezzare la grande libertà che quei i luoghi trasmettono e che vedono la natura combattere contro la stupidità di chi vuole assoggettarla e renderla schiava.
E’ evidente il percorso introspettivo intrapreso dal musicista, è figlio della ricerca di armonia con ciò di cui tutti siamo parte, è questo un aspetto molto interessante, Casali non dice “… ciò che mi circonda, tutto ciò che ruota attorno a ME…“, il che evidenzierebbe una sorta di egocentrismo una visione casalicentrica, ma al contrario, tenta di stabilire una connessione con ciò di cui egli fa parte.
Per  descriverci tutto ciò che lui sente e che prova, utilizza lo strumento più comprensibile a tutti, la musica.
Lo fa coadiuvato e sostenuto da una band di tutto rispetto, “The Roots Band”, che è molto più di un semplice “strumento” a sostegno delle proprie composizioni, che pur essendo a volte ripetitive, e scontate, fanno intendere un notevole impegno.
Infatti, scorrendo la track list, cresce e si fa largo l’impressione che gli scritti di Casali, meriterebbero un “matrimonio” con sonorità  di altro genere e di altri generi, rispetto a ciò che si ascolta in “Time to Smile”.
Si apprezza una buona abilità chitarristica, i suoni che ottiene dalla Weissenborn sono lì a testimoniarlo, in  “Found out the way”  si ascolta un’ intro bellissima.
Si ha la stessa impressione ascoltando le prime battute di  “Time to smile”, il cui titolo da origine all’ intero lavoro.
Anche “Nothing more” è molto piacevole, soprattutto nel “sottofondo“ proposto dalle percussioni e dal fraseggio di  un’armonica che ci porta lontano, anzi ci ri-porta alle origini dei suoni più amati dall’autore.
Without shoes”  è forse il momento di maggiore intensità.
La musica si unisce alla profondità del testo e Luca non fatica ad evidenziare le sue capacità,  non c’è molto da dire, bisogna solo ascoltare questo brano dalla struttura semplice, con un testo che in alcuni passaggi sembra quasi “detto”, anzi dichiarato, in maniera del tutto assertiva.
Perla? Forse… sicuramente bella canzone.
Il  lavoro svolto da Luca e i Roots è gradevole, ma come avviene  in tutte le vicende umane è condito da luci ed ombre.
La musicalità del songwriter non si discute, la band funziona, la scelta di “premiare” le sonorità acustiche e di utilizzarle per raccontare le vicende delle canzoni è coraggiosa.
A volte si riscontra una certa ripetitività nei temi musicali proposti, forse il territorio dove si muove Luca non consente voli pindarici e con l’ausilio di soli strumenti acustici può essere veramente difficile trovare nuovi colori, nuovi suoni.
Anche l’uso della lingua inglese lascia perplessi, il motivo è semplice, Luca Casali ha voglia di raccontare, ha voglia di cantare!  E’ legittimo chiedersi perché non preferisca la  lingua italiana. Sarebbe interessante. Quindi, aspettiamo Luca Casali e The Roots Band alla prossima avventura e se vorrà cantare in inglese ok, magari, tenterà di migliorare la pronuncia! Ma forse questo è un dettaglio  trascurabile.


Bio…

Luca Casali, è un cantautore e musicista riminese, innamorato di sonorità blues, folk e country. Dopo numerose esperienze in band della zona, nel 2004 si trasferisce per qualche anno in Australia e poi Nuova Zelanda: una scelta che cambierà radicalmente la sua vita e la sua musica.
Gli enormi spazi, i silenzi ed i colori di quel paese forniscono al cantautore la profondità necessaria per iniziare un percorso artistico maturo e personale, che però non dimentica le radici. Rientrato in Italia, Luca Casali si inserisce nella scena musicale riminese incominciando delle collaborazioni con diversi artisti e presentando i primi suoi brani inediti. Nel 2013 prende forma ed inizia il lavoro di registrazione del disco “Time To Smile” registrato al Teatro Corte di Coriano.
Il lungo periodo trascorso in Australia sarà decisivo per le influenze e la formazione musicale di Luca Casali e folgorato dall’ascolto di musicisti come Xavier Rudd e John Butler, Casali inizia a muovere i suoi primi passi sulla chitarra Weissenborn. Uno strumento “emotivo” che richiama sonorità uniche ed evocative: la Weissenborn nasce e si diffuse un secolo fa in America grazie a Hermann Weissenborn che negli anni ‘20 presentò una chitarra dalla cassa piccola ma con il manico quadrato e vuoto, dotata di una voce melodiosa che si adattava perfettamente alla musica hawaiana. Da lì la diffusione dello strumento anche in altri generi musicali come il  blues, il folk, il rock e la roots music grazie ad artisti come Ben Harper. “Time To Smile” è un viaggio musicale dove prende forma un vissuto di esperienze e di atmosfere, 9 brani inediti dove i paesaggi sonori prendono per mano l’ascoltatore proiettandolo direttamente in luoghi lontani, descrivendo il bisogno primordiale ed imminente della ricerca di una visione esterna e lontana della realtà e del “home place”. Ad affiancarlo, in studio e dal vivo, la Roots Band, ovvero Stefano Cristofanelli alle percussioni ed Eros Rambaldi al contrabbasso. Anche i testi di Luca fanno parte di un percorso che parte affrontando l’ipocrisia della società e dei suoi sistemi, la necessità vitale di un respiro diverso, la ricerca e l’intreccio con la natura più selvaggia, per poi passare e trasformare l’energia in immagini più distese come in con un tacito accordo raggiunto con il mondo. In “Time To Smile” prende forma e si sviluppa in parallelo sia un percorso musicale sia un percorso interiore dove si alternano brani energici dalle influenze blues e rock alle ballate più intime ed introspettive. Un lavoro intenso e pulsante, impreziosito dalle collaborazioni di alcuni dei migliori musicisti della scena riminese. Dall’incontro con il regista Luca Baggiarini nasce l’idea del videoclip di “True Song”, il brano che apre l'album e che si ispira a uno dei capolavori di Mario Bava (maestro del cinema italiano e uno dei registi più amati da Tarantino) targato 1974: " Cani arrabbiati". Il clip  in pieno stile poliziottesco racconta le vicende di 3 rapinatori in fuga dalla polizia ma non tutto è quello che sembra... Al video hanno partecipato: Luca Casali, Eros Rambaldi, Stefano Cristofanelli, Valentina Canini e Andrea Morolli.




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