www.mat2020.com

www.mat2020.com
Cliccare sull’immagine per accedere a MAT2020

giovedì 11 giugno 2020

“Supertzar” su Radio Alpha Genova - Intervista a Massimo Gasperini


Radio Alpha Genova trasmette “Supertzar” - Intervista a Massimo Gasperini di Black Widow Records

Esistono mille interviste fatte a Massimo Gasperini della Black Widow di Genova, ma nessuna sul suo ultimo progetto: il ritorno in radio.

Ascoltando il suo programma “Supertzar” su Radio Alpha Genova, il venerdì dopo cena, in queste settimane ancora segnate da una semi-quarantena che fortunatamente va pian piano allentandosi sempre di più, mi sono venute in mente alcune curiosità che avrei voluto chiedergli e, avendo la fortuna di abitare a due passi da Via del Campo, ho pensato di fargliele, perché “why not?”
Ciò che ho apprezzato fin da subito nella trasmissione di Massimo è stata la volontà di andare a scavare un po’ più a fondo e non trasmettere le solite canzoni delle solite band che conoscono anche i muri.

Posto che non c’è nulla di male nel fare questo, e che lo stesso Massimo non esclude specialoni sui vari Sabbath, Purple e Zeppelin (giusto per nominare tre gruppi davvero stra-famosi) in futuro, la sua guida mi ha fatto scoprire band o album di band incredibili, più o meno famose, quasi sempre oscure (come è lecito aspettarsi da lui).
Alcune di queste formazioni hanno fatto un disco, e a volte neanche quello, prima di sparire per sempre. Parliamo di un ampissimo ventaglio di gruppi sempre interessanti e di generi vagamente riconducibili all’operato di Massimo e della Black Widow (progressive, hard rock, proto-metal, psichedelia, doom metal, jazz rock… ci siamo capiti).

Per chi ha una mente aperta e ha voglia di farsi guidare, come si faceva una volta, dai consigli di chi conosce tante cose e sa creare i giusti collegamenti tra queste, “Supertzar” è stata davvero una bellissima scoperta.
Sì, figo e tutto quanto, ma che musica fa ascoltare Massimo, quindi?”
Si passa dagli Armageddon agli High Tide, passando per Paradise Lost, Saint Vitus, Il Segno del Comando, Cathedral, Death SS, Jacula, Monumentum, Zess, Budgie, Orang-Utan, Malombra, Green Carnation… Se almeno UNA di queste band vi è sconosciuta, allora “Supertzar” fa per voi: lasciatevi guidare e non ve ne pentirete.

In questa breve chiacchierata si parla della trasmissione “Supertzar” (in onda su Radio Alpha Genova (https://www.radioalphagenova.it/) ogni venerdì dalle 22 a mezzanotte, e in replica il mercoledì dalle 19 alle 21), dei trascorsi di Massimo in radio, delle ultime novità in casa Black Widow, del perché in Via del Campo non c’è solo una puttana ma anche un negozio che è punto di ritrovo per una community di appassionati di musica, un punto di riferimento a livello mondiale per la musica di qualità… da ormai ben 30 anni! Auguri, Black Widow!

E se arriverete alla fine dell’intervista, scoprirete cosa si cela dietro il logo Black Widow e c’è anche spazio per un potentissimo aneddoto che vede protagonista Pino Pintabona, l’altro storico socio e co-fondatore di Black Widow.

Iniziamo dalle basi: il titolo della trasmissione è “Supertzar”, magnifica canzone dei Black Sabbath. Perché hai scelto questo titolo?

Perché è il pezzo perfetto. Intanto è uno dei miei pezzi preferiti di uno dei miei album preferiti dei Black Sabbath, “Sabotage” (sesto album della band inglese, pubblicato nel 1975). Lo considero il disco che ha cambiato tutto, ha cambiato per sempre l’heavy metal.
Quando ultimamente è uscita la notizia che Tony Iommi sta registrando dei pezzi, o per lo meno li sta preparando, non si sa ancora se per i Black Sabbath o per un suo disco solista, io per un attimo ho pensato: “chissà se realizza il mio sogno, quello di fare un album tutto nello stile di “Supertzar””, perché “Supertzar” è l’unico pezzo gregoriano che hanno mai fatto i Black Sabbath, è l’unico strumentale sinfonico, drammatico, wagneriano se vuoi… e mi piacerebbe molto che Tony Iommi facesse un album così.
L’ho scelto anche perché è un pezzo strumentale, la sigla dev’essere strumentale. O era lui, o era “Theme One” (dei Van Der Graaf Generator), o “One of these days” dei Pink Floyd.

Mi pare di capire che tu abbia già dei trascorsi in radio. Raccontaci la tua esperienza.

Ho almeno 15 anni di esperienza in radio. Ho iniziato a metà anni ‘70, con due radio libere delle quali non ricordo neanche il nome. Poi però sono passato a una grande radio, molto forte, anzi, una delle più forti in Liguria, che era Radio Mirage, l’unica vera concorrente di Radio Babboleo.
Lì ci sono andato perché mi ha raccomandato un amico che sapeva che nonostante la mia giovane età, allora, avevo già un’ottima cultura musicale, e mi fece conoscere il direttore di questa radio.
Questo direttore, che noi chiamavamo Panda - che era il suo nome d’arte -, ebbe poi grande successo con Radio Peter Flowers. Un personaggio davvero di grande livello (si parla di Mario Panda, per la precisione). Feci questo incontro e lui mi prese subito e, devo dirti la verità, nonostante lì dentro fossi il più giovane, forse il più giovane di tutti, quando andavo lì e dicevo “bisogna fare questo, questo e questo”, la gente già aveva capito che bisognava stare attenti.
Mi pare anche che il giorno più figo, tutti i venerdì, o forse tutti i sabati, non ricordo bene, era quando ricevevamo il pacco con “servizio novità”, ed era fantastico! Io e un altro ragazzo, che era quello che mi aveva raccomandato in radio, ci mettevamo lì il sabato sera a fare la cernita di tutti i dischi per fare le scalette, e poi sceglievamo il disco della settimana. Era bellissimo.
Mi ricordo, tanto per dire, che un “disco della settimana” erano i Roxy Music che facevano “Jealous Guy”. Mi ricordo quando arrivò il primo disco dei Killing Joke, era anche il periodo della NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal), i primi 45 giri degli Iron Maiden e dei Tygers of Pan Tang.

E che trasmissione avevi? Con quale frequenza andavi in onda?

A Radio Mirage non facevo lo speaker, facevo le scalette e facevo tutte le recensioni per il “servizio novità”, ci andavo tutti i giorni. Poi dopo Radio Mirage sono stato a Radio Magic Sound, e lì facevo lo speaker, e avevo tre programmi. Ero nella redazione, ho conosciuto tanta gente, tanti artisti.
E facevo tre programmi. Senti i nomi: uno era “Heavy Metal Nights”, ovverosia pezzi di heavy metal alternati a interventi di pornostar (!!!); l’altro programma era “Terrorismo Sonoro”, non so se ti puoi immaginare cosa passavo… diciamo che riuscivo a passare i Suicide, Kraftwerk, Velvet Underground, Magma, Can, il primo Battiato, Terry Riley, cose veramente… terrore allo stato puro; e il terzo era “Unknown Pleasures”, piaceri sconosciuti, dedicato ovviamente ai Joy Division, e lì passava davvero di tutto.
Dopo Radio Mirage sono stato a Radio Alpha, e ora a Radio Alpha sono tornato.

Radio Alpha che non è sempre stata attiva, o sbaglio? Mi pare di aver letto che abbia ripreso a trasmettere negli ultimi dieci anni o qualcosa di simile…

Quando è morto il padrone, che tra l’altro era un medium.
Prima di entrare in radio, io già facevo parte di un gruppo di ricerca chiamato “Luci ed Ombre” con questo medium, facevamo ricerche esoteriche, ti puoi immaginare, l’ho fatto per diversi anni, una persona veramente seria e medium potentissimo.
Poi su desiderio dei suoi due figli, Bruno e la sorella Loredana, aprì questa radio, e mi disse: “Mi puoi dare una mano? So che tu hai già esperienze”, e da lì in poi praticamente gli costruii tutto l’apparato, tutta la squadra. Sono stati anni veramente belli, mi sono divertito da matti.
Ti posso dire che la prima intervista che mi ha fatto fare con un personaggio famoso, e gli altri non sapevano manco chi fosse, è stata quella con Claudio Lolli. Pensa cosa ci posso entrare io con Claudio Lolli! Però mi sono divertito, ricordo che gli piaceva Springsteen. Anche se pensava che “Born to Run” fosse il primo, lo volevo ammazzare!
Un altro personaggio che ho incontrato in radio è stato Joe Cocker, che suonò a Genova, poi Little Steven e poi anche gli Analogy! Ho conosciuto gli Analogy grazie a questa radio e passai una giornata con Jutta, che cantò anche con Battiato.
Un’altra intervista divertentissima che ho fatto, e che non avrei mai pensato di fare, è stata quella con i Rockets. Tutte band attive e che all’epoca esistevano e facevano regolarmente concerti. I Rockets all’epoca erano al loro apice assoluto.


Quando parliamo della tua esperienza con Radio Alpha, parliamo degli anni…?

Con Radio Alpha parliamo degli anni ‘80. Diciamo dai primi anni ‘80 a metà anni ‘80.

Torniamo alla tua trasmissione, “Supertzar”, in onda ogni venerdì dalle 22 a mezzanotte (e in replica il mercoledì dalle 19 alle 21) su Radio Alpha Genova.
Trasmetti sempre band non troppo conosciute, non capiterà mai (o almeno non è capitato finora) di ascoltare una “Paranoid”. Come costruisci le tue puntate? Che idea ti guida?

Esattamente come hai detto: tralasciando volutamente le band mega famose; infatti hai visto che ho fatto uno speciale sull’hard rock inglese ma i Deep Purple o i Led Zeppelin non li ho messi. Nell’ultima puntata ho chiuso con “Gypsy” degli Uriah Heep, ed è stata già una cosa strana.
Io preferisco, a seconda dell’impostazione della puntata, favorire band non proprio sconosciute, ma band mai diventate famosissime però di qualità strepitosa.
Poi magari un giorno farò uno special dedicato all’hard rock più classico. Mi sono arrivate diverse richieste per fare dei programmi sul progressive. Ovviamente li farò, magari li divido in progressive italiano, inglese ecc.
Tornando alla tua domanda, mi lascio trasportare dall’inventiva, dalle richieste e dalle emozioni. Diciamo che la conoscenza non mi manca. La prossima puntata, venerdì 12 giugno, si chiamerà “Profondo Gotico”, quindi… si parte dai Joy Division e si passa da Jacula, Antonius Rex. Un’interpretazione molto libera, mi faccio guidare dalla musica.

Per quanto tempo continuerà ad andare in onda “Supertzar”?

Con le dirette, che poi non sono dirette…

Come non sono dirette? Beh, in effetti mi faceva un po’ strano immaginarti in casa tua, al venerdì notte, a trasmettere i dischi…

Sembrano dirette, vero? Lo faccio apposta. Se faccio errori di dizione non li correggo, voglio che sembri come una diretta. Volendo potrei far sì che tutto fosse perfetto, ma non lo faccio volutamente.
Le puntate le registro da casa, non ho un mixer, se ne avessi uno farei tutto diversamente. Hai notato che parlo sul bianco (senza sottofondo musicale)? In radio è la cosa più difficile da fare. In passato avevo sempre la base sotto, e mi sono fatto anche la regia da solo, con dei banchi mixer enormi, mi sono divertito tantissimo. Se c’è un regista ci mette sempre una base musicale, sotto, mentre parli, così non hai mai dei vuoti.
Invece come faccio io devi essere preciso, il vuoto, anche di 5 secondi, è brutto, non puoi balbettare né sbagliare troppo diciamo.
Tornando alla tua domanda, andiamo avanti con “Supertzar” per tutto giugno e anche luglio.
Probabilmente dopo andranno in onda delle repliche.

Ho letto da qualche parte, probabilmente su qualche tuo post su Facebook, che l’idea della trasmissione è stata quella di riavvicinarti, come Massimo e come Black Widow, alle persone che, forzate in casa dal COVID, sentivano la mancanza di un certo senso di comunità e appartenenza.
Perché hai iniziato a fare questa trasmissione (la prima puntata è stata il 24 aprile 2020)?

Allora, è andata così: quando Radio Alpha è ripartita, noi eravamo molto legati alla direzione della radio, sia al padre che, soprattutto, a Bruno, e sono mancati tutti e due purtroppo. Quando la radio è ripartita, l’idea era mantenere in vita il ricordo di loro due. Solo che chi l’ha fatta ripartire, che sono due miei amici, Gianni Mandruzzato e Anna Ferrari (Anna Ferrari peraltro è la pittrice che ha fatto due copertine per due album pubblicati da noi: “Il nome del vento” dei Delirium e “Io sono un vampiro” degli Abiogenesi), mi hanno subito chiesto di tornare in radio: “Massimo, non puoi mancare!”, ma devo dirti la verità, ci sarei andato subito, ma ero talmente tanto pieno di cose da fare, e lo sono ancora, che… fare la radio è una cosa molto impegnativa, e non ho mai trovato il tempo di dirgli di sì.
Siccome me l’hanno richiesto nel periodo del COVID… come facevo a dire no?! Quindi sono riuscito a organizzarmi da casa e va bene così.
Ovvio che con lo stress, l’emozione e le distanze che abbiamo tutti vissuto nel periodo del COVID, in cui ci troviamo ancora ovviamente, ma prima era peggio, si sono create delle lontananze brutte tra gli amici. Per cui ho pensato: la radio sarà un bel sistema per essere vicini. Lo spirito è stato questo.

Come va a livello di ascolti?

Molto bene, sono molto contento. Per me è stato molto facile: con tutti i contatti che ho in tutti questi anni di Black Widow, non ho fatto altro che avvertire i miei contatti della nuova trasmissione, e quindi so che da Bassano del Grappa fino a Palermo, dove vive il chitarrista dei Gothic Stone, sentono la trasmissione.
Mi han scritto dal Brasile, Svezia, Francia… va molto bene, ripeto.
Chiaramente tutto questo mi aiuta anche un pochettino nella promozione delle cose targate Black Widow, il che fa parte del gioco.
E ci annunceremo i concerti… spero che entro questa settimana arrivi la conferma almeno del Prog Fest! Proprio oggi sono arrivati dei loghi nuovi per il Balletto di Bronzo. Finalmente Gianni Leone ha creato dei loghi come si deve per la band, è preso benissimo, ci tiene da matti e questo sarà un album grandissimo, spero l’inizio di un nuovo percorso per il Balletto di Bronzo.


Una volta finito il giro di puntate “dal vivo”, pensi che continuerai con la trasmissione radio o “arrivederci e grazie”?

Ormai sono in ballo, e balliamo! Andiamo avanti.
Ho trovato questa formula che mi permette di registrare da casa, con calma, ci metto circa 3 ore tra registrazione e montaggio, e per 2 ore di puntata va più che bene. Lo posso fare con calma e coi miei tempi.
Se non l’avessi potuto registrare coi miei tempi sicuramente non l’avrei fatto. Sono i vantaggi della tecnologia. Come faccio a negarti che era molto più divertente essere in radio, col mixer e i dischi davanti… è ovvio!

Ultima curiosità: perché avete aperto la Black Widow proprio in Via del Campo, nel lontano 1990 (peraltro, proprio nel mese di giugno di 30 anni fa)?

La prima motivazione è che qui sono vicino a casa mia. Nel 1990, poi, la situazione generale del centro storico di Genova era ben diversa. I primi dieci anni, qua, il sabato non potevi camminare da quanta gente c’era in Via del Campo. Era pieno zeppo di gente, genovesi, ti dico tra le 5 e 10 mila persone, qui in Via del Campo fino in Via XX Settembre. Il centro storico di Genova era così negli anni ‘90, e anche negli anni ‘80.
Un’altra faccenda da non sottovalutare è: si chiama Via del Campo. La conoscono in tutto il mondo per De Andrè. Se aprivi un negozio in quegli anni lì non avevi neanche bisogno di investire in promozione, ti conoscevano immediatamente.
Poi aggiungici anche, ultima cosa, siccome io sono un progettista, ho lavorato 16 anni come progettista in una grossa azienda a Casella, mi alzavo presto tutte le mattine, macchina e autostrada, avanti e indietro, e mi sono detto: “adesso basta, voglio trovarmi un lavoro sotto casa e deve essere il lavoro perfetto, cioè la mia passione” (cosa che consiglierei a tutti e a tutte, la vita sulla terra è una sola), e così ho fatto. Perché mi piace anche molto dormire e fare le cose con calma!

Quando dici che il c’era così tanta gente, negli anni ‘80 e ‘90, cosa intendi? Parli di turisti?

No, turisti ce ne sono di più adesso. Erano genovesi. Non posso fare grandi raffronti con gli anni ‘80, ma con gli anni ‘90 sì. E ti dico 30 anni fa, e abbiamo aperto proprio a giugno, quest’anno ricorre il trentennale della Black Widow, la situazione era diversa.
Se vedi turisti in Via del Campo, ora, al 90% stanno venendo in negozio da noi. Oppure al viadelcampo29rosso (La casa dei cantautori genovesi: http://www.viadelcampo29rosso.com/) per via di De Andrè.

Quindi quando dici “all’epoca era diverso”, intendevi dire che i genovesi uscivano proprio qui, si ritrovavano qui?

A Genova il sabato era usuale fare tutta la passeggiata che partiva da Via del Campo, poi Via San Luca, Via Luccoli, Via XX Settembre. E la gente lo faceva sempre, erano le vie dello shopping.
Per noi ragazzi - ti parlo degli anni ‘80, prima che ci fosse questo negozio- era il giro dei negozi di dischi: Gianni Tassio (storico negozio di dischi genovese che si trovava sullo stesso luogo che oggi ospita viadelcampo29rosso), Pink Moon, fino a laggiù in fondo, dove c’è Disco Club, che c’è ancora (alla fine di Via San Vincenzo). Questo si faceva.
Poi c’era il giro, bellissimo, dei metallari, del quale io facevo parte, facendo il programma “Heavy Metal Nights” ce li avevo tutti, e ci vedevamo davanti a Disco Club!

È mai stato pericoloso avere un negozio in Via del Campo?

Di giorno Via del Campo è abbastanza tranquilla. Per noi non è mai stata pericolosa, però ho assistito a scene… Non da questa parte, ma dalla piazza in giù (da Piazza del Campo fino a Porta dei Vacca) se ne sono viste abbastanza e di tutti i colori. La notte non consiglierei a nessuno di frequentare certe vie del centro storico. Odio lo spaccio e tutte le droghe senza distinzioni.

E proprio quando stavamo per chiudere, arriva Pino Pintabona, co-fondatore di Black Widow nel 1990 insieme a Massimo, che viene interpellato per darmi spiegazioni sul logo della Black Widow. La mia domanda è:

Cos’è il volto che si vede nel logo? Della “black widow”, la vedova nera, chiaramente ispirata alla seminale band inglese, già sapevo…

L’ispirazione viene dal film “La maschera del demonio”, di Mario Bava. Parliamo dello stesso Mario Bava che, ovviamente, ispirò i Black Sabbath grazie al suo film intitolato, appunto, “Black Sabbath” (in italiano “I tre volti della paura”).


Ed ecco l’aneddoto: con Pino avevamo già avuto uno scambio epistolare nel lontano 2003, quando già curiosissimo sull’operato dell’etichetta genovese, chiedevo delucidazioni sull’album “Incubi notturni… E tu vivrai nel terrore”, un tributo ai film horror. Nella mia lettera chiedevo a Black Widow come mai non fossero interessati a un tributo alle colonne sonore del cinema trash degli anni ‘70 e ‘80 con protagonisti attori come Lino Banfi e Alvaro Vitali. Sì, ero un ragazzino piuttosto scemo!
La risposta di Pino, che conservo ancora gelosamente, è un capolavoro di diplomazia:


Torniamo all’intervista… Grazie Massimo (e Pino!), sei stato gentile oltre ogni modo, parlare con te è sempre un piacere. Chiusura a tuo piacere!

Grazie a te e al tempo che mi hai dedicato. Come vedi la BLACK WIDOW è un punto di incontro per chi ama veramente la grande musica rock, dall’hard al funk passando per il Jazz rock, la psichedelia, il Doom, il Punk e il Progressive.
Abbiamo clienti in tutto il mondo, il lavoro nonostante i problemi dovuti al COVID, è ripreso abbastanza bene. Spero che i locali di Genova possano presto riprendere la loro attività, parlo de La Claque, del Govi, del Crazy Bull, dell’Angelo Azzurro… tutti locali e teatri che ci hanno sempre dato spazio, assieme alla Porto Antico.
La Musica, la Grande Musica deve andare avanti anche per tutti i musicisti e i gruppi tra i quali cito Il Segno Del Comando, Melting Clock, Fungus Family, Delirium, New Trolls, Lattemiele 2.0, La maschera di Cera, Expiatoria, Damnation Gallery, Hate...
ROCK ON TUTTA LA VITA.

Potete ascoltare “Supertzar” di Massimo Gasperini (in onda ogni venerdì dalle 22 a mezzanotte, e in replica il mercoledì dalle 19 alle 21), su Radio Alpha Genova collegandovi al sito https://www.radioalphagenova.it/, dove è anche possibile scaricare la app per iOS e Android (io l’ho fatto e non perde un colpo).

Black Widow Records: https://blackwidow.it/




Nessun commento:

Posta un commento