Brutta avventura per i Pink Floyd dopo le date del 15 e 16 maggio 1970,
al Warehouse di New Orleans.
Fu rubato il camion con tutte le costose attrezzature, ma grazie ad una ragazza, figlia di un dipendente dell’FBI, in poco tempo il tutto fu recuperato e terminò lo sconforto per i quattro musicisti inglesi.
Di tutto un Pop!
Wazza
Maggio 1970: i Floyd stanno finendo
il tour in Nord America, ma non avrebbero mai immaginato cosa sarebbe successo
dopo le date del 15 e 16 maggio al “Warehouse” di New Orleans in Luisiana.
Dopo il concerto - in cui suonarono
anche la Allman Brothers Band e i Country Funk -, mentre i Pink Floyd dormivano
in albergo, dal loro camion furono rubate tutte le attrezzature per un totale
di 40.000 dollari!
Fu portato via tutto: 4 chitarre
elettriche (compresa la Black Strat che David aveva comprato poche settimane
prima), un organo, un impianto acustico da 4000w con dodici altoparlanti, 5
unità echo Binson, microfoni, 2 batterie e chilometri di cavi. Di conseguenza i
restanti concerti del tour, a Huston e a Dallas, furono annullati.
In un’intervista rilasciata a “Melody
Maker” Nick Mason disse: “Fu una catastrofe, ci ritrovammo seduti in hotel a
pensare: -ecco, è tutto finito-. Raccontando i nostri guai a una ragazza che
lavorava lì venimmo a sapere che suo padre lavorava per l’FBI. La polizia non
ci aveva aiutati molto. L’FBI invece si mise ad indagare e quattro ore dopo
ritrovò le nostre cose”.
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