Libro: Hotel Paranoia
Autore: Federico Venditti
Anno: 2021
Casa editrice: Nolica Edizioni
Commento di Fabio Rossi
A due anni di distanza dal promettente debutto
in qualità di scrittore, il romano Federico Venditti,
chitarrista della band alternative metal Witches of Doom, torna alla ribalta
con un nuovo libro intitolato Hotel Paranoia.
Se il precedente 19-Un Tram Chiamato
Nostalgia mi aveva colpito positivamente sia per la scorrevolezza dello
stile, sia per la tematica trattata, un autentico inno alla sua passione per la
musica, il nuovo romanzo rappresenta un significativo balzo in avanti
evidenziando miglioramenti nel saper rendere interessante la trama variegandola
senza risultare dispersiva. Un segno evidente di maturità espressiva che lascia
ben presagire sul futuro di Federico nell’arte dello scrivere. Alcuni lettori
arguti potranno trovare similitudini con lo stile di Bret Easton Ellis,
l’autore di American Psycho.
In primo luogo, Hotel Paranoia si distanzia
dal mondo delle sette note, evitando in tal modo la trappola del ripetersi
rischiando di figurare troppo statico, e si focalizza su molteplici argomenti che
conferiscono all’opera una veste “multistrato”.
C’è ironia e dramma nelle vicende del protagonista. Un uomo che ha tutto, o forse niente, e che all’improvviso perde il suo remunerato lavoro, a catena i suoi pseudo - amici e molti altri punti di riferimento della sua vita. Come l’Araba Fenice è chiamato a risorgere e lo farà in un modo stravagante per chi lo conosceva, ovvero diventando grazie all’interesse della madre il guardiano del cimitero monumentale capitolino del Verano. In questo nuovo ruolo finirà per trovare una propria dimensione, conoscendo una sorta di “corte dei miracoli” composta da gente bizzarra e povera, ma forse più vera di coloro che frequentava nella sua precedente esistenza. Spicca tra tutti la figura di Cago, un soprannome più che appropriato visto il suo modo di esprimere il dissenso nei confronti di chi detiene il potere defecando sugli sportelli automatici delle banche. Il romanzo inizia dalla fine: lui è morto e vede ciò che accade intorno, cominciando a raccontare la sua recente incredibile storia fatta anche di eventi soprannaturali. Ho trovato giusto, lo avrebbe potuto fare, non parlare di Covid (alla fine ne abbiamo piene le scatole) soffermandosi su altro come la crisi economica del 2008 e le malattie mentali, temi sempre attuali.
Ho avuto modo di fare il relatore a Roma in due
presentazioni del libro, rispettivamente il 7 settembre 2021 alla Libreria
Zalib e il 17 novembre 2021 presso la Biblioteca Flaminia, nel corso delle quali sono
stati approfonditi altri aspetti quali la dicotomia dei personaggi femminili, i
riferimenti letterari (Conrad, Hugo, Bukowski, Fante) e cinematografici (Viale
del Tramonto, Arancia Meccanica, Apocalypse Now).
Un libro fondamentalmente esistenzialista
senza un lieto fine che ha già vinto alcuni premi letterari e che non credo passerà
inosservato.
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