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lunedì 30 maggio 2022

GRUPPO AUTONOMO SUONATORI (G.A.S.) - “OMNIA SUNT COMMUNIA”, commento di Andrea Pintelli


GRUPPO AUTONOMO SUONATORI (G.A.S.) 

        “OMNIA SUNT COMMUNIA” 

           (BWR)      

         Di Andrea Pintelli   

                         

Sì, lo so, sono in ritardo (benché abbia una scusante segreta). Perdonatemi, ma solo oggi mi accingo a parlarvi di “OMNIA SUNT COMMUNIA”, disco del Gruppo Autonomo Suonatori (o G.A.S., per chi ha fretta) uscito alcuni mesi fa (luglio 2021, ndr).

Il gruppo nasce nel 1997 da un’idea di Claudio Barone, musicista di lungo corso che, insieme ad altri giovani e meno giovani, vuole portare avanti la tradizione del Prog anni ’70 unitamente a slanci compositivi assolutamente attuali e personali. Dal 2000 la formazione è stabile e ha suonato in tanti concerti sparsi per la penisola, spesso dividendo il palco con leggende della musica nostrana quali Lino Vairetti, Tony Pagliuca, Martine Grice, Ettore Vigo, Nunzio “Cucciolo” Favia. Nel 2021, quindi, hanno rilasciato il loro primo lavoro senz’altro progressive, ma dai forti richiami folk, psych jazz e condito da ballate romantiche di ottima fattura.

Alice Springs” apre le danze e, dopo echi dal passato, si erge in maniera decisa verso un armonico ed elegante melange sonoro, che propone una linea melodica soave e coesa. Un bel biglietto da visita.

Il Sogno” ha sentimento e un pizzico di malinconia, dimostrate da un indimenticabile pianoforte di Cacciapagliana memoria. La seconda parte del pezzo è rappresentato da “La Regina”, dove finalmente si fa strada la voce di Barone che declama versi di rimembranze medievali e dove la musica aiuta nell’intento di portarci verso un luogo fatato che vive in una convincente dimensione onirica. Il pianoforte torna per deliziare la nostra sete di dolcezza, riuscendovi appieno. Finale con ritorno al tema centrale della suite, comandato da un flauto sicuro e fiammante.

Preludio I” trionfa nella sua rilevante matrice folk, incrociando mirabilmente flauti e corde, per lasciare spazio a “Preludio II”, più riflessiva, più soffusa, ma che a braccetto col tema della prima parte vuole donarci la visione nebbiosa e decadente di un mondo appartenuto ai nostri avi. Si riaccende il fuoco sacro del Prog con “Il Sacco di Bisanzio”, dove l’Oriente domina con il proprio racconto del 1200 dove i Crociati compirono un crimine ai danni di Costantinopoli e dei suoi abitanti, che la Chiesa da sempre tende a voler far dimenticare (come ogni altra Crociata, come l’Inquisizione, ecc. ecc.). Il sangue è là che cola ancora sulle sue strade, come pure i secoli dell’indifferenza dei più all’ombra della croce. “Beatrice”, altra suite qui suddivisa in tre parti, si riallaccia alla song precedente per ambientazione sonora di stampo orientale, con un bouzouki a tratti minaccioso e lavori al synth che ne accrescono i contenuti, avvolgendoli di intensità. Dopo l’intro, si cambia ambientazione virando verso un italianissimo progressive dalle modalità intimiste, e dove si racconta questa donna Beatrice “dagli occhi di pianto, dagli occhi pieni di amore”. Rimpianto e dolore come tematiche portanti. La terza parte finalizza l’onda emotiva con alcuni spunti di sicura presa con chitarre e tastiere a farla da padrone, coadiuvati da una sezione ritmica sugli scudi. “Il Richiamo della Sirena”, forse il più (tardo) seventies di tutti i brani proposti, ha ritmo andante ed è dominata da un grande lavoro di squadra, così per far capire come siano coesi i ragazzi del gruppo; arte affinata, ovviamente, da tanti anni passati a capirsi e conoscersi suonando insieme. Nel mezzo c’è introspezione, riflessione, nudità della propria natura, per poi riprendersi i propri spazi emotivi nella chiusura di traccia grazie a uno sconfinamento nei territori cari a una certa eterna psichedelia.

Omnia Sunt Communia”, ultima fermata di questo ottimo disco-sentiero, ossia “tutto è di tutti”. Il testo di questo profondo e mai tardivo messaggio è quanto di più critico possa esserci contro l’ipocrisia dell’avere ucciso, stuprato, rubato, incendiato per poi uscirne puliti nei secoli dei secoli. Amen(o). Magnifico il commento musicale, evocativo, nobile, mai vendicativo.

Un cd da avere, talmente ampia è la gamma dei sentimenti toccati. Consapevolezza emotiva prodotta dalla Black Widow Records (gloria sempre).

  

Track list:

ALICE SPRINGS-4:35

IL SOGNO-2:28

LA REGINA-4:57

PRELUDIO I-2:19

PRELUDIO II-4:09

IL SACCO DI BISANZIO-5:44

BEATRICE

a.     Intro-3:25

b.    Beatrice-3:14

c.     Beatrice pt. II-2:36

IL RICHIAMO DELLA SIRENA-7:16

OMNIA SUNT COMMUNIA-9:16

 


Formazione:

Claudio Barone: Lead Vocals, Bass, Mandolin, Bouzouki

Simone Galleni: Guitar, Bass, Bouzouki

Andrea Imparato: Sax, Flute

Valter Bono: Drums, Percussions

Thomas Cozzani: Synthesizers

Andrea Foce: Piano, Electric Piano, Flute

 


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