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martedì 31 maggio 2022

Gabriel Keller-"Clair Obscur". Commento di Fabio Rossi

Artista: Gabriel Keller

Album: Clair Obscur

Genere: Rock Progressivo

Anno: 2022

Casa discografica: N/A 

Tracklist:

1.  Tumulte (Feat.Charlie Henry)

2.  Time (Feat. Emi B)

3.  Train To Resolution (Feat. Emi B)

4.  Open Arms (Feat. Emi B)

5.  Melancholia (Feat. Charlotte Gagnor)

6.  Sonate Au Clair Obscur (Feat. Clément Barou)

7.  Nothing Human (Feat. Maïté Merlin)

8.  Out Of My Life (Feat. Maïté Merlin)

9.  Honey (Feat. Marine Poirier)

10. Accalmie


 

Lineup:

Gabriel Keller: Guitars, Percussions, Bass, Backing Vocals

Lucas Biguet-Mermet: Drums (1, 6, 7, 8, 9)

Simon Rebuffat: Drums (2, 3, 4, 5)

Charlie Henry: Guitars

Clément Berthie: Guitars

Anthony Barbier: Guitar solo (4)

Marius Marin: Guitars (9)

Lucie Lacour: Cello, Backing Vocals

Emi B: Vocals, Backing Vocals

Anne-Marguerite Solt: Backing Vocals

Charlotte Gagnor: Vocals, Backing Vocals

Marine Poirier: Vocals, Backing Vocals

Maïté Merlin: Vocals

Julien Mailland: Bass

Clément Barou: Piano

Jean Charles Montibert: Strings arrangements

Quatuor MajusculeS: Strings

Jérôme Aubernon: Solo Violin (6)

Sos Section: Brass Section (8)

Pierre Lagache: Brass arrangements (8)

 

Recensione di Fabio Rossi

 

Gabriel Keller è un musicista francese originario di Lione che debutta nel mondo discografico con il recente album Clair Obscur.

L’artista ha inteso premiare alcuni collaboratori a questo suo progetto menzionandoli accanto al titolo di ciascun brano, eccetto l’ultimo, proprio per mettere in risalto il loro significativo apporto in fase di realizzazione. L’utilizzo di cantanti del gentil sesso conferisce una sorta di segno distintivo della proposta di Keller.

Il genere prescelto è il progressive che muta forma passando da un songwriting che ricalca certi stilemi dei Pink Floyd e dei Beatles ad altri più cupi e onirici che rammentano gli Opeth, i Leprous e i Porcupine Tree. Un disco diviso in due, quindi, una parte “chiara” e l’altra “oscura”, così come già il titolo fa presagire.  

La strumentale Tumulte apre le danze con sugli scudi l’apporto alla chitarra acustica di Charlie Henry nell’ambito di un pezzo dall’andamento quasi marziale che cresce d’intensità fino a quasi sconfinare nel prog metal.

Time è dolce, romantica nel suo incedere e la voce elegante di Emi B ammalia subito l’ascoltatore.  La ritroviamo nelle pacate Train To Resolution e Open Arms, tracce coese, e ben arrangiate.

Melancholia chiude molto bene la parte “chiara” del disco e alla voce troviamo l’altrettanto brava Charlotte Gagnor. Da questo momento si cambia registro: Sonate Au Clair Obscur è caratterizzato da un piano quasi inquietante per poi salire gradatamente di vigore con cori, assolo di chitarra che si susseguono fino al pacato finale. Mi ha ricordato, scusate se è poco, i gloriosi Savatage. Nothing Human e Out Of My Life sembrano estrapolate da un album degli Opeth essendo munite di un approccio più heavy; Maïté Merlin canta con decisione e bravura e non sfigura nel confronto con Emi B e Charlotte Gagnor. Honey è movimentata nell’insieme ed è decisamente la più metal del lotto (il canto stavolta è affidato a Marine Poirier). Forse, però, a questo punto si finisce per essere disorientati di fronte alle troppe cantanti proposte all’interno dello stesso lavoro. A chiudere la breve Accalmie che riporta all’atmosfera degli inizi con il suo andamento soave e serenamente pacato.

Un debutto ambizioso con momenti convincenti e altri, quelli “scuri” (Nothing Human, Out Of My Life e Honey), un po’ meno. Keller dovrebbe focalizzarsi sul progressive di matrice romantica tralasciando certi stilemi heavy che non appaiono essergli del tutto congeniali.






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