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sabato 3 dicembre 2022

Drop On Glass- "Light as a Feather", commento di Fabio Rossi


Commento di Fabio Rossi 

Artista: Drop On Glass

Album: Light as a Feather

Genere: Post Rock

Anno: 2021

Casa discografica: WormHoleDeath

 

Tracklist

1.     Taste of Hope
2. My Desires Fault
3. Like You
4. Without
5. Defeat
6. Isole
7. Missed Dreams
8.
The Maximum Sentence
9.
Black and White

 

Line Up

Lorenzo Carlini (voce, chitarra, basso, tastiere, orchestrazioni, batteria)


Una musica algida, plumbea, intrisa di atmosfere dark e shoegaze è questo il percorso artistico intrapreso dal romano Lorenzo Carlini, vero e proprio one man band dei suoi Drop On Glass.

Lorenzo non è un neofita vantando collaborazioni di livello con i Black Therapy, gli Invernoir e, come session musician, gli Shores of Null, ma in Light as a Feather, raffinato album d’esordio dei Drop On Glass, l’ascoltatore approccerà a un songwriting differente.

È palese che Carlini avesse da tempo le idee chiare, quando già nel lontano 2016 intendeva dare corpo a un progetto solista in grado di esprimere la sua celata propensione a un post rock dai contorni morbosamente melanconici. Siamo, dunque, distanti dall’heavy metal e catapultati in un caleidoscopio sonoro strutturalmente semplice e, al contempo, ammaliatore.

Lo scenario è fosco, depressivo, non c'è spazio per l’ottimismo, eppure le composizioni ti avviluppano nelle loro spire evidenziando in taluni frangenti una vena compositiva dell’autore davvero encomiabile.  

Anticipato dapprima dal singolo autoprodotto Without/The Maximum Sentence (2018) e poi da My Desires Fault e Taste of Hope, entrambi del 2021, Light as a Feather include nove brani in cui a spiccare è la voce eterea, talvolta rarefatta, di Lorenzo che reputo uno degli aspetti prominenti di questo disco. La sua affascinante ugola ben s’innesta nella ritmica incalzante di Taste Of Hope, nell’umbratile My Desires Fault, che sembra estrapolata da un album degli Anathema, nel dream rock soffuso ed evocativo di Like You, la migliore del lotto in cui primeggia un eccellente lavoro alla sei corde, nell’ossessivo refrain di Without, nel post punk di Defeat, nell’introspettiva e intensa Missed Dreams, nel solare (sì, avete letto bene) andamento di The Maximum Sentence e nel decadentismo della conclusiva Black And White in cui il vocalism è facilmente associabile a quello di Robert Smith dei The Cure. 

Isole, invece, è una traccia strumentale incantevole nel suo incedere.



Un album che rievoca le foglie che cadono in autunno, il mare d’inverno, la solitudine di un eremita, il pianto di una donna, l’angoscia che ti avviluppa senza un’apparente causa… sensazioni… le mie… di chi, malato di romanticismo, è capace di emozionarsi ancora. Light as a Feather probabilmente passerà inosservato qui in Italia, in questo senso sembra un prodotto maggiormente fruibile nel mercato estero dove Carlini dovrebbe puntare con risolutezza. Da noi provarci con un genere simile è tempo perso, purtroppo.





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