L'utopia è là, all'orizzonte.
Mi avvicino di due passi, lei si
allontana di due passi.
Faccio dieci passi passi e
l'orizzonte si sposta di dieci passi.
Per quanto cammini, mai la
raggiungerò.
A cosa serve l'utopia?
Serve a questo: a camminare.
(Eduardo Galeano)
21 dicembre
Ci sarai sempre, Buon viaggio
Capitano
Wazza
Un piccolo ricordo dal passato che fa capire come sono cambiati i tempi ed anche gli artisti.
Teatro Astoria di Firenze,16 marzo
1973
Siamo fuori dal Teatro, noi i soliti
aficionados dei concerti fiorentini di musica pop; con i nostri capelli lunghi,
le nostre frange e le nostre collanine multicolori.
Serpeggia un po' di malcontento da
parte di una frangia di ragazzi che mal sopportano i gruppi italiani.
L'esterofilia era una pratica molto diffusa, oltre che molto stupida,
all'epoca.
Arriva il Banco Del Mutuo Soccorso per il concerto pomeridiano. Molti applaudono, tra cui ovviamente io, Francesco "Big" Di Giacomo mi riconosce, si stacca dal gruppo che sta entrando nel Teatro e venendo verso di me mi fa "aho, a' riccioletto, lo sapevo che saresti venuto".
Purtroppo, un gruppetto fischia e batte le mani gridando ..."Van-Der-Graaf, Van-Der-Graaf..." in uno stupido tifo senza senso.
"Big" li guarda, si avvicina e gli chiede il perché. Uno di loro, il più acceso tale Sandro, tra i più ostili verso gli italiani (ed anche tra i più stupidi) gli dice che non spenderebbe le 1.500 lire per vedere una band che, secondo lui, avrebbe tutto da imparare dalle band d'oltremanica.
"Big" gli chiede se ha mai
visto il Banco ed alla sua risposta negativa, mette mano alla tasca, tira fuori
il portafogli e mette in mano del ragazzo 1.500 lire; "Vieni a
sentirci, ti prometto che ti farò cambiare idea!" e tranquillamente
torna a parlare con me.
"Big", unico, assolutamente
unico.
Gli stupidi di allora e ce n'erano molti, come di lì a poco avrebbero dimostrato, restano consegnati alla storia come tali.
(Silvano Martini)
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