Di Valerio Gabrielli
Per la seconda volta in quattro anni mi regalo una serata con Dave Weckl, uno dei più grandi batteristi del pianeta. Il circolo ARCI di San Lazzaro di Savena, alla periferia est di Bologna, organizza tutti gli anni una gran bella rassegna chiamata Paradiso Jazz, che propone esibizioni di grandissimi performer di questo genere. Quattro anni fa ho visto sul palco Mike Stern con la sua velocissima chitarra, Tom Kennedy bassista spaventoso, Bob Franceschini al Sax e appunto il grande Dave Weckl alla batteria.
Lunedi sera, 8 maggio 2023, mi presento con oltre un’ora di anticipo sull’orario di inizio e purtroppo il grande parcheggio è già al completo… buon segno ma anche una discreta scocciatura. Per fortuna proprio di fronte ha una villa un mio grande amico e parcheggio nel suo cortile.
Stasera sul palco ci saranno Dave
Weckl con tutta la sua spaventosa bravura, Tom Kennedy al basso e
credetemi, più di una volta ho guardato se nascosto non ci fosse un altro
bassista, perché tutta quella roba da solo non mi sembrava possibile. Un
assoluto sconosciuto Erik Marienthal al sax mi toglierà letteralmente il
fiato con la sua perfezione e precisione. Alle tastiere un giovane ragazzo di
Chicago, Stu Mindeman, perfetto nel contesto della band.
Adesso parliamo di musica. Per togliere ogni dubbio dirò subito che il Jazz Fusion non lo ascolterò mai in auto, non comprerò mai un disco e so di dire una cosa che a molti sembrerà blasfema, ma mi sembra spesso tutto uguale, molto ripetitivo, molto autoreferenziale, ogni tanto un po’ noioso.
Ma allora perché lo vado ad
ascoltare? Perché dal vivo è una emozione fortissima. Ho sempre ricercato nelle
performance live la perfezione e la qualità delle esecuzioni. Potere ascoltare
musicisti che ostinatamente hanno passato milioni di ore per imparare a suonare
uno strumento alla perfezione, sarà per me sempre un motivo di attrazione
magnetica, che sia jazz, rock, progressive o classica. Quando poi quattro
eccellenze musicali si trovano sullo stesso palco e riescono ad amalgamare
tutte le loro qualità e presentare una musica assolutamente perfetta, bene
allora godo come un riccio nell’ascoltarli.
Parlando con mio nipote, giovane batterista che studia al conservatorio, abbiamo convenuto come appaia impressionante il modo in cui Weckl e compagnia riescano a far sembrare semplici cose che sono tecnicamente complicatissime. Non potrei ripetere nessuno dei titoli presentati, ma di sicuro sono state quasi due ore che sono filate via in un attimo e ancora un paio di pezzi li avrei ascoltati volentieri. Di buono c’è che dalle mie parti, cioè tra Bologna e la riviera romagnola è tutto un fiorire di locali che propongono jazz e credo che per quest’anno non sia finita qui. Proprio a Cesenatico dove vivo, Chicco Capiozzo, figlio del grande Giulio degli Area e grande batterista, è direttore artistico del Jam Session, un locale dove si suona di qualità… ci andrò presto.
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