Commento di Fabio Rossi
Artista: Fiamma Dallo Spirito
Album: Sabba
Genere: Horror Rock
Anno: 2023
Casa discografica: Black
Widow Records
Tracklist:
1. Initiatio Sagae
2. Povero Lui
3. Agonia
4. Profezia
5. Sabba
6. Dannazione
7. Povero Lui (strumentale)
8. E Dio Creò l’Amore
Line Up
Fiamma Dallo Spirito: voce solista;
Federico Bergamini: Organo a canne, Organo Eminent, Minimoog, Pianoforte, Clavicembalo;
Fiamma Dallo Spirito, Federico Bergamini e Fiammetta Bertolazzi: Cori
Orchestra del Maestro Bergamini: Chitarra 12 corde, Chitarra Elettrica, Basso, Batteria, Percussioni.
E pazzia di
una mente malata
Come
sussulti di terremoto
Patti neri,
Divini Sabbah”
(liriche tratte da Agonia)
L’indubbio merito da ascrivere ai nostrani Jacula è stato quello di interpretare musicalmente alla perfezione il culto per l’horror che imperversava negli anni Settanta. In questo contesto nasce l’opera magna Tardo Pede In Magiam Versus, concepita nel 1972 e che a distanza di oltre mezzo secolo continua ad affascinare e terrorizzare gli ascoltatori. Un capolavoro non famoso come Profondo Rosso dei Goblin e relegato nell’underground, ammantato perennemente di quell’ambientazione cupa e imperscrutabile che ammalia gli intenditori dell’horror rock. La cantante in quel disco era la misteriosa Fiamma Dello Spirito. Per anni si è dibattuto sull’identità di quest’artista erroneamente identificata in Doris Norton. In realtà si trattava dell’avvenente Vittoria Lo Turco, l’allieva prediletta del maestro Federico Bergamini.
Registrato il 14 novembre 1975 e mai
pubblicato, “Sabba” è l’ideale
seguito di “Tardo Pede In Magiam Versus”.
La solita solerte Black Widow Records si è
presa la briga di diffondere questa gemma che altrimenti sarebbe rimasta
sepolta per sempre. Il disco è attribuito a Fiamma Dallo Spirito, in altre
parole Vittoria Lo Turco, la vampiressa dal viso d’angelo, e conserva
inalterato la stessa arte seduttiva dell’illustre predecessore. Si tratta di un
genere non adatto a tutti che delizierà gli amanti della magia, dell’esoterismo,
dell’occultismo, ma anche chi è in grado di apprezzare le indiscusse doti
vocali, sovente recitative, di Vittoria che ben si attagliano con la maestria
di Federico Bergamini e della sua orchestra. Sabba, il disco perduto, è un’opera
complessa, sperimentale, talvolta incline al progressive, destinata a chi è
spinto dalla curiosità e dalla voglia di incantarsi con l’atmosfera che solo la
musica degli anni Settanta sapeva creare.
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