Waking
Sleeper Band – Planetarium
(Black
Widow Records, 2023)
Di Luca Paoli
Un viaggio tra i pianeti, nel cosmo
più profondo, l’affascinante studio delle stelle che da secoli affascina studiosi,
scienziati e uomini di diverse religioni.
Questo argomento è alla base di “Planetarium”, terzo disco dei Waking Sleeper Band, che chiudono una trilogia
iniziata con “The Waking Sleeper” del 2012 a nome di Maurizio
Antognoli e “Form & Appearance” del 2016.
Un po’ di storia per chi non li
conoscesse…
La band prende forma nel dicembre
2012 a Genova e, nello stesso anno esce il loro omonimo primo CD, che viene
presentato dal vivo in diverse occasioni, in particolare a marzo 2013 al Teatro
La Claque di Genova, al FIM di Villanova d’Albenga e al Muddy Waters di Calvari
(Ge) a fine maggio, ed in seguito al Garden dell’Hotel Europa a luglio dello
stesso anno.
All’inizio del 2014 la band partecipa
ad un rock contest al Teatro La Claque di Genova, per poi prendere parte, il 17
maggio, al 2° Riviera Prog Festival in occasione del Fim di Genova al
Palasport.
A partire da Settembre 2015, la
Waking Sleeper Band inizia le sessioni di registrazione del nuovo progetto
musicale legato ad Oscar Wilde, “Form & Appearance”, pubblicato il 15
Aprile 2016, a cui sono seguiti diversi spettacoli di presentazione, come la
versione acustica presso Palazzo Imperiale il 15 aprile, il live al Balera il
20 maggio, il concerto al Teatro Carignano il 19 giugno, il live unplugged al
Garden dell’Hotel Europa a Rapallo il 16 luglio ed infine il 9 di dicembre la
Waking Sleeper Band in concerto al Teatro Von Pauer, occasione per presentare
in anteprima il videoclip del nuovo singolo “Show me”, tratto dall’album
“Form & Appearance”.
Nel 2018 e 2019, quali anticipazioni
del nuovo cd sono stati pubblicati i due singoli “Planetarium” ed “Astral
Mathematics”, facenti parte del nuovo “concept”.
Due mondi solo apparentemente così distanti tra loro: la musica e l’astronomia, ancora una volta nell’ottica della multidisciplinarietà di un progetto.
“Planetarium” è un concept album che
si muove all’insegna di un rock progressivo che affonda le sue radici
principalmente nel neo prog degli anni ’80 e, se devo fare dei paragoni,
citerei gli Yes (per le armonie vocali) ed i Marillion.
Ma non pensate che sia una
scopiazzatura da quanto prodotto dalle band sopra citate perché i Waking
Sleeper Band sanno bene come proporci le loro composizioni, aggiornandole con
suoni attuali e con una vena progressiva che li porta a sperimentare, portando
nel presente un menù non certo facile da proporre.
La band attualmente è composta Maurizio Antognoli al pianoforte e alla voce, Marco Fuliano alla batteria, Simone Carbone al basso, Andrea Kala alla chitarra elettrica e Roberto Ferrari al synth ed alle tastiere.
Il fiore all’occhiello del disco
sono, come scritto sopra, le armonie vocali molto ben architettate ed i tessuti
di tastiere dove si insinua spesso una ottima chitarra ed una sezione ritmica
precisa nell’adattarsi ai vari umori all’interno di ogni brano.
Non ho informazioni riguardo I testi dei brani perché non sono in possesso del booklet di riferimento, quindi riporto quanto scritto sul comunicato stampa.
“Sul piano dei contenuti espressi
dai testi dei brani presenta un viaggio spazio-temporale di 10 brani nel nome
del new progressive rock tra la musica e l’astronomia, un desiderio di
raccontare attraverso la musica stessa il suono dei pianeti, la visione umana
dell’universo e l’evoluzione delle teorie che hanno provato ad interpretarlo e
descriverlo come certo e inconfutabile, un percorso che parte da Pitagora,
Aristotele, Archimede e Tolomeo per giungere sino all’età moderna con
Copernico, Galileo, Keplero e Newton, approdando quasi ad oggi con Einstein ed
Hawking.
Ad ogni brano del progetto viene
associato uno scienziato e le sue relative teorie astronomiche, dove vengono di
volta in volta citate le più conosciute visioni del cosmo, dalla teoria eliocentrica
a quella geocentrica, dalla relatività ai buchi neri”.
A livello musicale ho apprezzato particolarmente Astral Mathematics, secondo singolo uscito ad anticipare l’album, con una gran bella melodia ed un ritornello che ti si appiccica addosso grazie anche al bel gioco di voci ed il bel solo di chitarra finale; e ancora All Around The Sun, dal gran tappeto tastieristico e molto vicino agli Yes con tutta la band che offre il meglio di sé, ma è veramente difficile trovare un brano migliore dell’altro, tutto funziona molto bene così, come la ruggente Relative e la lenta e piena di phatos Falling Eternally, dominata dal pianoforte e cantata con trasporto da Maurizio Antognoli.
Tutte le tracce sono veramente di
ottimo livello e quindi consiglio di ascoltare il disco dall’inizio alla fine,
così da poter percorrere con loro il viaggio tra i pianeti e assaporare nel
modo giusto il sound che con gusto e qualità viene proposto all’ascolto.
Se amate il rock progressivo con un
grande accento sulla melodia questo disco non vi deluderà assolutamente.
FORMAZIONE:
Maurizio Antognoli, Pianoforte e Voce
Marco Fuliano, Batteria
Simone Carbone, Basso
Andrea Kala, Chitarra elettrica
Roberto Ferrari, Synth, Tastiere
Nessun commento:
Posta un commento