Faro – Nu – Man
(Andromeda Relix,
2024)
Di Luca Paoli
Che vi piaccia o no, quello che sto per presentarvi è il prog
del nuovo millennio: non si aggrappa ai ricordi degli anni '70, ma si evolve
costantemente. Si arricchisce di contaminazioni pop, dark e un tocco di metal,
mantenendo però la melodia sempre al centro, come elemento dominante.
Stiamo parlando di un nuovo prog che si alimenta del
presente, ricco di contraddizioni e visioni sfocate, riflettendo pienamente le
complessità della nostra epoca.
Ad interpretare al meglio tutti questi umori ci pensano i Faro, band italiana che col nuovo album “Nu-Man”, uscito per la sempre attenta
etichetta Andromeda Relix, giunge al terzo lavoro in studio, dimostrando
una maturità compositiva ed esecutiva veramente fuori dal comune.
Si formano nel 2007 e nel 2011 pubblicano il loro primo
lavoro, "Gemini", un album autoprodotto che segna
l'inizio del loro percorso musicale ed attira i primi consensi. Fin da subito,
la band si distingue per la sua naturale inclinazione verso un prog metal 2.0,
in cui si intrecciano influenze evidenti di band come Tool, A Perfect Circle,
Katatonia, Tesseract, Porcupine Tree, ma anche degli sperimentali Queensrÿche e
dei più raffinati Rush.
Alcuni cambi di formazione hanno rallentato la creazione del
secondo album, "Luminance", prolungandone il processo
più del previsto. L'album è stato infine pubblicato nel 2020, un anno
complicato, sotto l'etichetta Andromeda Relix.
Rocco De Simone (voce e tastiere) e Angelo Troiano (chitarre e tastiere), da veri perfezionisti, iniziano a lavorare alle fondamenta di quello che si rivelerà essere il loro progetto più ambizioso.
Nel frattempo, decidono
di arricchire la band con musicisti di talento, coinvolgendo special guest come
Giacomo Pasquali (basso) e Andrea Giovannoli (batteria),
aggiungendo così nuove possibilità compositive e una maggiore profondità
sonora.
Il concept dei brani esplora un viaggio nella nostra epoca,
dove incertezze e speranze si alternano. Al centro emerge un essere umano,
divenuto un'entità ibrida e tecnologicamente avanzata, perfetta ma incapace di
provare emozioni, incarnando la tensione tra il progresso e l'essenza
dell'umanità.
La carta vincente di questo progetto, oltre alla qualità
delle composizioni, è sicuramente il grande lavoro sulle voci, sulle tastiere e
sulle chitarre, oltre al contributo indispensabile della precisa sezione
ritmica.
Le 14 tracce del disco presentano atmosfere che si muovono
fluidamente tra malinconia e serenità, con la voce di De Simone assoluta
protagonista nell’evidenziare i vari stati d’animo così come l’uso
dell’elettronica che traghetta il prog ai giorni nostri.
Tra i brani che più mi hanno colpito
cito volentieri “Crystal Cage”, ballad dove le emozioni fluiscono
attraverso sonorità limpide e dilatate, trasportando l'ascoltatore in un
paesaggio sonoro etereo e avvolgente, mentre “Protective” mostra
di più i muscoli, complici la chitarra e la batteria più decise, con le ottime
armonie vocali ad addolcire il tutto.
Ottima la pop song “Appearances”
che, in un mondo migliore, potrebbe essere una hit trasmessa da tutte le radio
e tv.
“Room 39” mette sul
piatto tutto l’arsenale di questa band, fatto di grandi arrangiamenti, stupenda
voce e una compattezza strumentale che raramente mi è capitato d’ascoltare.
L’elettronica introduce la dinamica “Human”,
che mostra non soltanto il lato meta ma anche tanta raffinatezza.
In conclusione, mi piace pensare che
molti appassionati di rock possano navigare attraverso i solchi di questo
ottimo lavoro, che regala diverse sfaccettature che attraversano i generi senza
mai annoiare ma mantenendo sempre la melodia al centro di ogni brano.
1. Isaac
2. Crystal Cage
3. Paradox
4. Inside
5. Cradle
6. Protective
7. Knots
8. The Mirror
9. Appearances
10. Blow
11. Room 39
12. Red Thread
13. Human
14. Touch
Nessun commento:
Posta un commento