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venerdì 25 ottobre 2024

Faro – "Nu–Man"-Commento di Luca Paoli


 

Faro – Nu – Man

 (Andromeda Relix, 2024)

Di Luca Paoli

 

Che vi piaccia o no, quello che sto per presentarvi è il prog del nuovo millennio: non si aggrappa ai ricordi degli anni '70, ma si evolve costantemente. Si arricchisce di contaminazioni pop, dark e un tocco di metal, mantenendo però la melodia sempre al centro, come elemento dominante.

Stiamo parlando di un nuovo prog che si alimenta del presente, ricco di contraddizioni e visioni sfocate, riflettendo pienamente le complessità della nostra epoca.

Ad interpretare al meglio tutti questi umori ci pensano i Faro, band italiana che col nuovo album “Nu-Man”, uscito per la sempre attenta etichetta Andromeda Relix, giunge al terzo lavoro in studio, dimostrando una maturità compositiva ed esecutiva veramente fuori dal comune.

Si formano nel 2007 e nel 2011 pubblicano il loro primo lavoro, "Gemini", un album autoprodotto che segna l'inizio del loro percorso musicale ed attira i primi consensi. Fin da subito, la band si distingue per la sua naturale inclinazione verso un prog metal 2.0, in cui si intrecciano influenze evidenti di band come Tool, A Perfect Circle, Katatonia, Tesseract, Porcupine Tree, ma anche degli sperimentali Queensrÿche e dei più raffinati Rush.

Alcuni cambi di formazione hanno rallentato la creazione del secondo album, "Luminance", prolungandone il processo più del previsto. L'album è stato infine pubblicato nel 2020, un anno complicato, sotto l'etichetta Andromeda Relix.

Rocco De Simone (voce e tastiere) e Angelo Troiano (chitarre e tastiere), da veri perfezionisti, iniziano a lavorare alle fondamenta di quello che si rivelerà essere il loro progetto più ambizioso. 

Nel frattempo, decidono di arricchire la band con musicisti di talento, coinvolgendo special guest come Giacomo Pasquali (basso) e Andrea Giovannoli (batteria), aggiungendo così nuove possibilità compositive e una maggiore profondità sonora.

Il concept dei brani esplora un viaggio nella nostra epoca, dove incertezze e speranze si alternano. Al centro emerge un essere umano, divenuto un'entità ibrida e tecnologicamente avanzata, perfetta ma incapace di provare emozioni, incarnando la tensione tra il progresso e l'essenza dell'umanità.

La carta vincente di questo progetto, oltre alla qualità delle composizioni, è sicuramente il grande lavoro sulle voci, sulle tastiere e sulle chitarre, oltre al contributo indispensabile della precisa sezione ritmica.

Le 14 tracce del disco presentano atmosfere che si muovono fluidamente tra malinconia e serenità, con la voce di De Simone assoluta protagonista nell’evidenziare i vari stati d’animo così come l’uso dell’elettronica che traghetta il prog ai giorni nostri.

Tra i brani che più mi hanno colpito cito volentieri “Crystal Cage”, ballad dove le emozioni fluiscono attraverso sonorità limpide e dilatate, trasportando l'ascoltatore in un paesaggio sonoro etereo e avvolgente, mentre “Protective” mostra di più i muscoli, complici la chitarra e la batteria più decise, con le ottime armonie vocali ad addolcire il tutto.

Ottima la pop song “Appearances” che, in un mondo migliore, potrebbe essere una hit trasmessa da tutte le radio e tv.

Room 39” mette sul piatto tutto l’arsenale di questa band, fatto di grandi arrangiamenti, stupenda voce e una compattezza strumentale che raramente mi è capitato d’ascoltare.

L’elettronica introduce la dinamica “Human”, che mostra non soltanto il lato meta ma anche tanta raffinatezza.

In conclusione, mi piace pensare che molti appassionati di rock possano navigare attraverso i solchi di questo ottimo lavoro, che regala diverse sfaccettature che attraversano i generi senza mai annoiare ma mantenendo sempre la melodia al centro di ogni brano.

 

 TRACKLIST (cliccare sul titolo per ascoltare)

1. Isaac

2. Crystal Cage

3. Paradox

4. Inside

5. Cradle

6. Protective

7. Knots

8. The Mirror

9. Appearances

10. Blow

11. Room 39

12. Red Thread

13. Human

14. Touch


 

 

 

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