Stani Labonia - Di Nuovo! (RetroRecords
2024 | distr. Audioglobe)
7 tracce | 28.55 min.
Di Luca Paoli
La canzone d’autore italiana continua a stupire con nuove
uscite che ne marchiano a fuoco il valore e ci fanno ben sperare per il futuro.
La cosa interessante è che non sono solo i giovani ad
approcciarsi a questo stile ma anche autori che negli anni 70s hanno pubblicato
un disco e poi hanno fatto altro, come il cantautore Stani Labonia, e chi ha seguito il cantautorato in quegli anni
non può non ricordare un disco uscito nel 1977, “Amarsi”, che vedeva
coinvolti, oltre al cantautore Stani Labonia, una nutrita schiera
di personaggi molto noti nel così detto Naples Power, ovvero Enzo
Avitabile, Piero Gallo, Gianni Guarracino, Jenny Sorrenti e Gaio
Chiocchio.
Un disco, quello, che non vedrà per oltre quarant’anni (46
per l’esattezza) un successore, perché Labonia deciderà di dedicarsi
all’insegnamento fino al 2022, anno che vede la ristampa di “Amarsi” da parte
di LaMatta Records e, ancor di più, la perdita del figlio Davide, fatti che
hanno acceso in lui un'irrefrenabile esigenza creativa, malgrado i profondi
cambiamenti nell'industria musicale e nelle abitudini degli ascoltatori.
Stani Labonia, nato a Bolzano nel 1950 e trasferitosi a
Napoli nel 1968, fu influenzato dalla scena musicale londinese degli anni '60 e
si inserì negli ambienti musicali napoletani degli anni '70, collaborando con
artisti come Alan Sorrenti, Pino Daniele e altri protagonisti del Naples Power.
Il nuovo lavoro, intitolato “Di
Nuovo!” esprime tutta la
necessità espressiva dell’autore che, in sette tracce, mette a fuoco il
significato dell’esistenza e della trasformazione, la presenza e l’assenza, il
coraggio di spingersi oltre tra vertici emozionali e limiti affettivi, il
desiderio, il ricordo e la mortalità.
Tutti sentimenti e situazioni che ognuno di noi si è trovato
a vivere in vario modo ed in vari tempi e, questa cosa, rende l’opera molto
contemporanea, anche se la parte strettamente musicale, molto diretta, è
debitrice di certo cantautorato degli anni 70s.
Tra i brani che ho più apprezzato citerei “Canzone
d’alta quota”, tributo alle origini altoatesine dell’autore e alla
montagna, che rappresenta al tempo stesso una prova da superare e un luogo di
profonda riflessione.
Un'altra canzone che merita attenzione è “Quel Che
Resta”, brano che scava nelle riflessioni più intime, spingendosi oltre
i limiti dell'amore tradizionale e delle emozioni romantiche. La canzone svela
una sfera interiore più complessa, portando alla luce sentimenti nascosti e a
volte inquietanti, offrendo una visione profonda e intensa dell'animo umano.
“Mare Di Ghiaccio” è una canzone che esprime la
durezza dell’inverno nelle relazioni, mettendo a nudo l’illusione dell’amore
come via di fuga. Labonia sostiene che l'amore, lungi dall'essere liberatorio,
crea vincoli. Ci affascina con la sua forza magnetica, ma alla fine ci
intrappola, rivelando la sua duplice natura: seducente e soffocante allo stesso
tempo.
Tutte le sette tracce presenti nel disco inducono alla
riflessione di chi le ascolta, testi mai banali, che scavano in profondità
l’animo umano procurando emozioni che raramente, nella musica odierna, si
provano.
La parte strumentale non è mai invadente ma ben eseguita ed
arrangiata così da incorniciare al meglio le parole di Labonia.
Sono trascorsi oltre 40 anni dal debutto discografico, e ciò che colpisce in “Di Nuovo!” è la capacità dell’autore di rimanere attuale e autentico. Quel lungo silenzio sembra aver permesso di raccogliere e distillare le emozioni di una vita, ora offerte a chi continua a credere nella forza della canzone d’autore.
Di nuovo!:
1 Forse
2 Canzone d’alta quota
3 Ennio al tramonto
4 Quel che resta
5 A modo mio
6 Mare di ghiaccio
7 Adieu
Francesco Albano: piano, ewi, slide guitar, chitarre
Antonio Catalano: chitarre elettriche, classiche e acustiche, programmazioni, cori
Sandro Gais: batteria
Stani Labonia: voce, tastiere, synth, piano
Davide Smiraglia: tastiere
Marco Taggiasco: piano, organetto
Francesco Vitiello: chitarre acustiche, basso, cori
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