www.mat2020.com

www.mat2020.com
Cliccare sull’immagine per accedere a MAT2020

giovedì 17 ottobre 2024

RocKalendario del secolo scorso – Ottobre-Di Riccardo Storti

 


RocKalendario del secolo scorso – Ottobre

Di Riccardo Storti


1954 – È il 16 ottobre quando nell’Auditorium Municipale di Shreveport (Louisiana) Elvis Presley fa la sua prima apparizione radiofonica: la trasmissione si chiama Lousiana Hayride ed è diffusa dall’emittente KWKH.

 Il motivo di tale intervento sta nella promozione del singolo That's All Right, prodotto dalla Sun Record Company di Memphis, la label che ha lanciato il futuro re del rock (e non solo: Johnny Cash, Carl Perkins, Roy Orbison…). Durante la performance Elvis improvviserà anche Blue Moon of Kentucky tra l’ovazione degli adolescenti in sala.


1964 – Il 12 ottobre non è solo la data della scoperta dell’America, anzi proprio in America, a New York, presso la convention dell’Audio Engineering Society, il 12 ottobre del 1964 Robert Moog mostra e dimostra le potenzialità eccelse della sua creatura: il prototipo di quel sintetizzatore che prenderà il suo nome. 

Quel giorno, Moog presentò al mondo un tipo di strumento completamente nuovo che avrebbe cambiato il corso della storia della musica e influenzato decenni di progettazione di strumenti futuri. E pensare che gli States si erano appena aperti alla British Invasion grazie soprattutto ai Beatles che, solo cinque anni dopo, avrebbero inserito il Moog in Abbey Road.

 

1974 5 ottobre: dall’inesauribile fucina crimsoniana, esce Red, l’album che sancirà lo scioglimento (temporaneo) della band. Le registrazioni erano iniziate a luglio. Periodo strano per il volubile Fripp che, abbracciata la dottrina del filosofo orientale Gurdjieff sembra avere assunto un atteggiamento molto distaccato, anche con la musica, tanto che consentirà ai sodali Wetton e Bruford di seguire la produzione del disco (nel frattempo David Cross era stato mandato a casa alla fine del tour americano…). 

Il risultato sarà un album di indubbio valore con alcune pietre miliari come la title track (quanti semini metallici) e, soprattutto, Starless, una delle composizioni più rappresentative dei King Crimson (mai melodia e complessità ritmico-armoniche avevano raggiunto simili vette). Non sono da meno sia Fallen Angel, sia One More Nightmare; Providence, invece, è una lunga improvvisazione al Palace Theatre di Providence (30 giugno 1974). Il disco è arricchito dalla presenza di vecchi amici quali Ian McDonald, Mel Collins, Marc Charig e Robin Miller. Ah, ma voi lo sapete chi era un fan sfegatato di Red? Kurt Cobain dei Nirvana!

 

1984 – E poi ci vengono a dire che gli anni Ottanta siano stati un decennio da dimenticare. Basta dare un occhio alle uscite del mese d’ottobre per rivedere simile pregiudizio. Opinione personale, ma, per me, la palma va agli U2 di The Unforgettable Fire: sono un ex ragazzo di quegli anni, avevo 16 anni e non è che il mainstream mi facesse impazzire. 

Gli U2 erano già al quarto disco e fu proprio quell’LP a renderli famosi: furono una vera e propria folgorazione, inoltre la produzione della coppia Brian Eno – Daniel Lanois fece sì che The Unforgettable Fire divenisse un punto di snodo per tutta la musica rock contemporanea. Quante volte abbiamo riascoltato Pride; chi si dilettava con la chitarra, si picchiava letteralmente con il riff acuto di quel diabolico chitarrista soprannominato The Edge (tecnicamente niente di che, ma quali suoni uscivano da sua Gibson Explorer?). Poi la voce di Bono in Bad, Wire e nella conclusiva MLK: testi forti, incisivi, dotati di prese di posizione ben definite. Autentici nell’era dell’immaginario plasticoso di MTV.


Altre uscite nell’ottobre 1984? The Big Express (XTC), Them or Us (Frank Zappa), la colonna sonora Give My Regards to Broad Street (Paul McCartney), il ritorno dei Deep Purple con l’ottimo Perfect Strangers, il doppio Welcome to the Pleasuredome di Frankie Goes to Hollywood e gli esordi di Julian Lennon (Valotte) e dei Bronski Beat (The Age of Consent).

1994 – Si dice che l’11 ottobre sia nato il nu metal, grazie all’esordio omonimo dei Korn. E qui si apre tutto un mondo, perché il nu metal – a suo modo – è un po’ il prog dell’heavy metal, ovvero un genere che fa della contaminazione di stili la propria ragione di vita. Nello specifico, il nu metal si nutre di disparate appendici hard di vario tipo (doom, death e thrash), ma anche di hip hop, rap, grunge, funky, noise, industrial e synth pop.

Partendo da tale premessa, Korn risulta agli atti un disco assai innovativo; nella playlist metterei il singolo Blind che deve molto ai King Crimson più duri, Ball Tongue per una sezione ritmica unica, Shoots and Ladders (abbellito da un’inattesa intro di cornamusa) e Daddy, costruito su un coro a cappella. 






Nessun commento:

Posta un commento