SINFIELD-IL FIUME DELLA VITA
Lo scrivo o non lo scrivo? Lo scrivo! Mi faccio qualche
scrupolo perché devo citare il “Bimbo del Carillon”, un libro appena pubblicato
in cui si cita Pete Sinfield.
Flavio Premoli è sempre stato un amico di poche parole. “Ciao
ricevuto libro. Grazie. Purtroppo, morto SINFIELD.” Certe coincidenze a
volte ti lasciano a bocca aperta.
Con Pete Sinfield abbiamo condiviso l’esaltante esperienza di
“Photos of Ghosts” e la creazione di un piccolo gioiello musicale che ha
aiutato la PFM a farsi strada nel mondo: River Of life. Una Musica
scritta a quattro mani proprio con Flavio. Una Musica uscita senza patemi, con
naturalezza, con dolcezza, con immaginazioni musicali che Pete Sinfield ha
saputo esaltare con la sua poesia visionaria e passionale.
Se il testo di Mauro, Mauro Pagani (Appena un po’) era
una riflessione, il desiderio di lasciare questa nostra problematica realtà per
cercare un mondo migliore, Sinfield ha provato a raccontarne il viaggio. Lo ha
fatto con un ispirato parallelismo quanto mai attuale, che ci ricorda che siamo
“Uno” con il Pianeta. Un viaggio in cui ci siamo tutti, gente di ieri, di oggi
e di domani. Un viaggio che ciascuno fa con la sua propria barca. Un viaggio
nel fiume della Vita, tra le meraviglie naturali, e le conseguenze nefaste del
prevalere di una presunzione autolesionista che genera veleni, guerre, che si
manifesta infischiandosene del pianeta che ci ospita.
Come si sa ogni viaggio ha un inizio e una fine. Il viaggio
di River of life, del fiume della vita, inizia con l’acqua, il diluvio,
la pioggia che rompe le rocce, pervade pianure, crea fiumi e cascate. Il
viaggio di ogni bimbo è il suo specchio. In questa sfera di vita siamo come
piovuti dal cielo. Si procede sulla Terra tra lacrime di gioia e di dolore. Il
brano termina con una frase: “…Dimentica il dolore. Dalla pioggia... alla
pioggia...! La fine del viaggio non è certamente lontana...”.
Per te ne inizia un altro di viaggio.
Grazie Pete per quell’intenso, magico profumo di poesia che
ci hai lasciato in dono.
Franco Mussida
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