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domenica 21 dicembre 2014

Fight To The Light – Project Czar, di Walter Monteleone



Fight To The Light – Project Czar
di Walter Monteleone

Raccontare in un testo le immagini di vita vissuta di altre persone porta spesso a personalizzarne il messaggio. E’ il caso del Project Czar, hard rock band marchigiana, in cui l’autore delle musiche e dei testi trasporta le proprie atmosfere in un vero e proprio concerto live, anche se realizzato in studio grazie ad un buon mixing.
In effetti l’impressione che si ha è quella di assistere alla performance del trio in un live contaminato da blues, metal rock, metal classico e new wave, come suggerisce Ivan Perugini, leader del gruppo, nella definizione dell’etichetta del progetto.
Chi scrive è portato invece a interpretare le emozioni emerse dall’ascolto in maniera quasi asettica, ma il compito non è dei più semplici.
Sono nove le tracce che caratterizzano “Fight To The Light”, tutte orientate a descrivere i riscontri di realtà vissute negli ultimi due anni dal leader del gruppo. Il loro alternarsi nella sequenza proposta porta ad evidenziare i sentimenti provati verso gli affetti più cari, l’analisi della propria spiritualità, dei momenti negativi tipici di ogni realtà, in contrapposizione alla volontà di reagire e di riproporsi con più tenacia.
Un album che trasforma in musica lo stato d’animo dell’autore, pronto anche a sfogarsi in più brani, ad esempio “I’m Blind”, “Jumo” e “Strike”, che esprimono il senso di ribellione verso vuoti schemi comportamentali.
Registrato nel Basement studio di Ivan Perugini e mixato da Paolo Ojetti, “Fight To The Light” è stato realizzato da una band  di tutto rispetto, con Ivan Perugini voce, chitarra e motore della band, Alessandro Fermani al basso e Mauro Tosoni alla batteria.
Ospiti in studio su alcune tracce Giampiero Santini e Giacomo Zepponi alla batteria, Jan Mozzorecchia alla chitarra.


I Was OK

E’ suonato come se fosse un live, eseguito in studio con grinta e una buona dose di emozioni, pensando di avere il pubblico di fronte che ti ascolta; ottimo il sound che ti aggredisce alle spalle. Concedendomi una pausa di soggettività, ma una sola, l’ascolto del brano mi raffigura l’immagine di un treno in corsa su binari gelidi, che si riscaldano al suo passare; il cambio di tempo da un dispari a un pari avviene naturalmente e ripetitivamente, ricordando il passaggio sugli scambi, anche in presenza di soste solo apparenti evidenziate dal suono del basso. Una fusione molto curata dei singoli suoni in cui la voce (le voci) è uno strumento, ben regolato sia nei volumi sia nelle frequenze. Pulito il solo di chitarra a metà brano. Naturale e singolare la chiusura.

I’m Blind

Il senso di ribellione agli schemi tipici comportamentali, così come lo descrive Ivan Perugini, è spesso presente in questo brano in cui si preferisce affidare ai suoni la descrizione delle sue emozioni, ma anche quelle di tutta la band. La grinta del bassman e del drummer, nella loro pulita e cronometrica cadenza ben supporta la lead guitar di Ivan e la sua voce.

Defeat

Probabilmente il ripercorrere alcune tappe di vita vissuta attraverso la musica non è facile ma tutto dipende da cosa si ha dentro. Esternare uno stato d’animo negativo e al tempo stesso la volontà di rifarsi è una virtù che pochi possiedono; “assaporare la sconfitta fino in fondo per poi ricavarne la forza di reagire”, ricalca il tema di “Defeat” come un racconto d’avventura, con le sonorità evocanti atmosfere medioevali. L’ascolto è piacevole nel suo insieme ed emerge lo sforzo compiuto dall’intera band.

My Heart In Your Hands

E’ una ballad in cui si porge con garbo un momento di relax a chi ascolta l’intero album tutto d’un fiato; il testo rivela un desiderio di esprimere il più nobile dei sentimenti, accompagnato da un semplice e gradevole giro armonico. Davvero bello!
E’ da notare la ricerca di sonorità, durante il solo intermedio, anche qui contraddistinta da una semplice sovrapposizione di tracce, forse un tantino carica di effetti.

Strike

Ritmo incalzante prodotto da autentici bluesmen. In “Strike” si assiste a un crescendo di suoni,  raggiungendo così il target della liberazioni dagli schemi comportamentali, concetto che la band esprime al meglio sia nell’esposizione dei contenuti del brano sia nell’esecuzione in studio, merito anche di un buon mixing.
  
Fight To The Light

Traccia tutta da ascoltare, in una piacevole atmosfera America anni ’50, con giusto equilibrio delle voci supportate da un ottimo sound. In alcuni tratti si riprendono anche sonorità, molto belle, tipiche di alcuni intermezzi proposti in “Abbey Road” dal quartetto britannico, emulando le stesse sonorità statunitensi. Ritmo, testo e soprattutto arrangiamento sono presenti nella giusta alternanza. Scelta azzeccata per la title track.
E veniamo alle emozioni, quelle del volo, non solo degli aerei ma dei lanci di un trio di paracadutisti da un immaginario dirigibile, proiettati a combattere con le note contro la luce. Le immagini che si presentano raffigurano i bagliori dell’ipotetica battaglia ma i suoni la identificano in una veste surreale, quasi trascurando la sua componente essenziale: il silenzio. Ecco, il fruscio dell’aria durante un lancio è l’unica musica che si ascolta abbandonando l’aereo.

Losing The Faiht

Da “Losing The Faith” se ne esce consapevoli di aver assistito alla espressione della spiritualità dell’autore, in chiave rock. Personalmente lo trovo difficile da realizzare ma il Project Czar si spinge con forza verso un risultato che premia lo sforzo della band e del sound engineer in studio.  Piacevole e suggestivo il nebuloso intro, mi ha ricordato una personale esperienza discografica, quasi con la stessa atmosfera uggiosa.

Acid Rain

Brain storming di ritagli di vita vissuta; Perugini  propone in musica  la sua esperienza militare in Aeronautica, passando in rassegna immagini che affioravano nella mente durante le notti solitarie, quando era di guardia nella V.A.M.. Con dissonanze, pause e crescendi la traccia va avanti descrivendo l’atmosfera notturna, piena di ricordi e di riscontri con la realtà del momento.

Jumo

Schema consolidato di accordi su una buona base ritmica, con precisi stacchi ripetuti ciclicamente. E’ la più scontata chiusura di un album rock. Grinta da vendere in un brano velocissimo, ottimo mixing.



Tracklist:
1. I Was Ok - 2. I'm Blind - 3. Defeat - 4. My Heart In Your Hands - 5. Strike - 6. Fight To The Light - 7. Losing The Faith - 8. Acid Rain - 9.
Jumo

Link: https://www.facebook.com/ProjectCzar
http://www.fanzine.net/www/home.php?p=61
www.rawlinesmusic.com


Discografia:
Album - Project Czar: Ivan
Ep -  “II”
Album – Fight To The Light

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