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giovedì 18 dicembre 2014

INDIANA (Ep omonimo - autoproduzione), di Paolo Rigotto


INDIANA (Ep omonimo - autoproduzione)
di Paolo Rigotto

Indiana sono tre, sono giovani e certamente amano fare quello che fanno, infatti lo fanno bene.
Questo è appena il loro secondo EP, eppure la strada che il gruppo intende percorrere sembra già artisticamente ben chiara.
Rajiv Olivato, Marco Novali e Riccardo Mazza padroneggiano l'elettronica, certamente, ma con quella lucidità e sobrietà che permette di nascondere sintetizzatori e drum machine in mezzo ad arrangiamenti punteggiati di chitarre acustiche ed elettriche, sporadiche batterie e soprattutto una voce convincente.
Musicalmente hanno una loro fresca genuinità, oserei dire originalità, sebbene sarebbe facile (ma anche ingiusto) riferirsi a certo elettropop italiano di qualità, penso a Tiromancino, Subsonica e compagni, ma soprattutto realizzano una originale personalizzazione, anzi “digitalizzazione”, del vecchio discorso musicale di Velvet Underground, Reed e Nico.
Ma le sorprese sonore vanno ben oltre, fino a realizzare gradevolissime commistioni stilistiche che, in canzoni come “Vorrei vivere con poco” o “Exploding Plastic Inevitable” (colta citazione Warholiana) arrivano a far convivere sotto lo stesso tetto Beatles e Kraftwerk.
Anche se qua tutto muore”, pure lei in equilibrio tra Velvet  e qualcosa che ancora non esiste è un'apertura notevole, e in un certo senso rappresenta il manifesto sonoro di ciò che seguirà.
Ed in effetti la successiva “Laverò le rocce” stupisce nuovamente per la chiarezza di intenti sonori e lirici del gruppo. Personalmente riacquisto fiducia nel mondo quando sento da parte di giovani artisti la necessità e il desiderio di cantare melodie, e non solo parlare parole. E qui il lavoro melodico è sensibile, perfettamente coeso con i testi spesso surreali e i suoni che li circondano.
Siccome una recensione totalmente entusiastica raramente è credibile e soprattutto è poco utile, spenderò qualche parola per spronare il gruppo a stratificare di tanto in tanto qualche voce di più. Almeno in questo Ep, i bravi Indiana di cori ne hanno messi davvero pochini, e secondo chi scrive sono una caratteristica irrinunciabile di ogni musica che voglia anche essere cantata.
Ma in conclusione i nostri ragazzi se la cavano davvero bene.
Cosa possono fare adesso? Continuare e basta.

Ascolto:

EP tracklist:
1 – Anche se qua tutto muore
2 – Laverò le rocce
3 – Tu mi fai vivere
4 – Memento
5 – Vorrei vivere con poco
6 – Expolding Plastic Inevitable



EP credits:
Testi e musica di Indiana.
Suonato, registrato e prodotto da Indiana in Villa Caroli Zanchi.
Mastering di Indiana.
Contributi alle parti di batteria delle tracce 3 e 5 di Gabriele Mazza.
Artwork di Isabella Novali.

Gli INDIANA sono: Rajiv Olivato, Marco Novali, Riccardo Mazza

 Ufficio Stampa: AstarteAgency

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