di Paolo Rigotto
Indiana sono tre, sono giovani e
certamente amano fare quello che fanno, infatti lo fanno bene.
Questo è appena il loro secondo EP, eppure la strada che il gruppo
intende percorrere sembra già artisticamente ben chiara.
Rajiv
Olivato, Marco Novali e Riccardo Mazza padroneggiano l'elettronica, certamente, ma con
quella lucidità e sobrietà che permette di nascondere sintetizzatori e drum
machine in mezzo ad arrangiamenti punteggiati di chitarre acustiche ed
elettriche, sporadiche batterie e soprattutto una voce convincente.
Musicalmente hanno una loro fresca genuinità, oserei dire
originalità, sebbene sarebbe facile (ma anche ingiusto) riferirsi a certo
elettropop italiano di qualità, penso a Tiromancino, Subsonica e compagni, ma
soprattutto realizzano una originale personalizzazione, anzi
“digitalizzazione”, del vecchio discorso musicale di Velvet Underground, Reed e
Nico.
Ma le sorprese sonore vanno ben oltre, fino a realizzare
gradevolissime commistioni stilistiche che, in canzoni come “Vorrei vivere con poco” o “Exploding Plastic Inevitable” (colta
citazione Warholiana) arrivano a far convivere sotto lo stesso tetto Beatles e
Kraftwerk.
“Anche se qua tutto muore”,
pure lei in equilibrio tra Velvet e
qualcosa che ancora non esiste è un'apertura notevole, e in un certo senso
rappresenta il manifesto sonoro di ciò che seguirà.
Ed in effetti la successiva “Laverò
le rocce” stupisce nuovamente per la chiarezza di intenti sonori e lirici
del gruppo. Personalmente riacquisto fiducia nel mondo quando sento da parte di
giovani artisti la necessità e il desiderio di cantare melodie, e non solo
parlare parole. E qui il lavoro melodico è sensibile, perfettamente coeso con i
testi spesso surreali e i suoni che li circondano.
Siccome una recensione totalmente entusiastica raramente è
credibile e soprattutto è poco utile, spenderò qualche parola per spronare il
gruppo a stratificare di tanto in tanto qualche voce di più. Almeno in questo
Ep, i bravi Indiana di cori ne hanno messi davvero pochini, e secondo chi
scrive sono una caratteristica irrinunciabile di ogni musica che voglia anche
essere cantata.
Ma in conclusione i nostri ragazzi se la cavano davvero bene.
Cosa possono fare adesso? Continuare e basta.
Ascolto:
EP
tracklist:
1 – Anche se qua tutto muore
2 – Laverò le rocce
3 – Tu mi fai vivere
4 – Memento
5 – Vorrei vivere con poco
6 – Expolding Plastic Inevitable
EP credits:
Testi e
musica di Indiana.
Suonato, registrato e prodotto da
Indiana in Villa Caroli Zanchi.
Mastering di Indiana.
Contributi alle parti di batteria delle tracce 3 e 5 di Gabriele
Mazza.
Artwork di Isabella Novali.
Gli INDIANA sono: Rajiv Olivato,
Marco Novali, Riccardo Mazza
Ufficio
Stampa:
AstarteAgency
Nessun commento:
Posta un commento