“PANEMUSICA” è il primo album di Sal Di Martino;
i brani che lo compongono hanno una loro precisa costruzione ed una loro
identità, ma manifestano naturalezza, spontaneità e molta anima, tutti aspetti
che ci vengono trasmessi dallo strumento
musicale per antonomasia: una bellissima voce.
Non
è difficile capire da dove ha origine e come si è formata l’identità musicale
di Di Martino: il video di Panemusica
è un omaggio ed un ringraziamento a tutti quegli artisti che penso attraversino
ancora oggi la mente le emozioni e lo spirito di Sal in un’egosintonia che ha
come risultato la musica, le parole, le emozioni che Sal Di Martino ci regala.
L’idea
di scrivere un commento, brano dopo brano, mi è venuta all’inizio, quando ho pensato:
ascoltiamo i quattro brani e poi come un collage mettiamo insieme le emozioni,
i pensieri, i ricordi che hanno in comune, ciò per far sì che non fosse un
qualcosa che risultasse disgiunto, a compartimenti stagni.
Panemusica
Ho
ascoltato questo brano, che da il titolo all’album, ed emerge con grande
evidenza l’amore che questo talentuoso musicista ha per la musica nera.
Il
sound, i fraseggi la linea melodica uniti ad un efficace sostegno ritmico
determinano un risultato decisamente piacevole.
Nel
testo appare più volte la parola “aria”, “nell’aria”.
Credo
che l’autore abbia intenzione, con questa semplice parola, ma che assume
diversi significati, di mandare un messaggio chiaro, un messaggio di libertà,
aria intesa come spazio, ossia la smisurata dimensione del mondo della musica, all’interno del quale Sal entra in punta di
piedi, ma con decisione dovuta alla sua capacità e alla sua sensibilità,
parlando onestamente con il linguaggio musicale che più gli è consono.
Quante
domande
Non
è un esercizio molto difficile trovare
un filo rosso che collega “Panemusica”
a “Quante domande”
Le
unisce una piacevole atmosfera jazz (almeno all’inizio di Panemusica) ad un trascinante sconfinamento, penso del tutto
voluto, nel funky ( o funk ) più puro e anche divertente
Se
devo essere sincero “ Quante domande “ mi ricorda, anche se in maniera più
soffusa,
il
sound dei Level 42: slap bass, che fa da contrappunto ad una sapiente chitarra
solista; trovo interessante l’inserimento delle percussioni, giuste al punto
giusto.
Il
tutto ( cerco di essere sintetico) amalgamato dalla bellissima voce di Sal, che
nel primo brano si racconta come uomo e come musicista, fantasticando su quello
che potrebbe o che vorrebbe essere una pagina musicale ideale; è un brano molto
intimo e per questo motivo ci regala la sorpresa di un testo che di intimo ha
molto meno in “Quante domande”.
E’
quasi provocatorio, parla della verità o meglio di quelli che credono di sapere
come andrà a finire.
Lo
fa con una certa nota polemica e provocatoria… chi ha la verità in tasca? Tu, io che sto
scrivendo, Sal o qualcun altro ? ... meglio, molto meglio sospendere il
giudizio ed ascoltare ancora una volta questo pezzo !
Solo
nella rap
.
“Solo nella rap” mi ha preso subito, non è stato qualcosa di
travolgente, ma l’idea di inserire un rap in francese e non nel solito inglese
slang americano mi è sembrata simpatica, siamo o no latini?
Atmosfere sempre calde,
avvolgenti, voce profonda e grintosa, il testo parla di solitudine, uno degli
stati d’animo che di tanto in tanto genera spontaneamente e LIBERAMENTE pensieri, canzoni, poesie, musiche, dubbi dei
perché e cercare il perché dei perché,( cito
l’autore) c’est trés difficile!
E’ terribilmente difficile
descrivere le emozioni che ovviamente
non appartengono alla sfera
logica … ascolto questa canzone e mi piace, mi piace e basta ... je suis desolè desolè, desolè … ma c’est
comme ça..
Una
vita piena di colori
La canzone dove il testo e
la voce prendono decisamente sopravvento
sulla parte squisitamente musicale.
Sono parole semplici, e se
l’ascoltatore ha attenzione sufficiente si rende pienamente conto dell’amore
per la vita, per le cose straordinariamente semplici, come dialogare con un
giovane uomo. Sembrano questi gli aspetti
che muovono la vita di questo
personaggio.
Per una volta, ma forse
solo per questa, Sal lascia da parte ricerche ritmiche, sonorità più o meno
black, strofe, ritornelli, arrangiamenti, insomma il freddo processo della
composizione.
No, qui non c’è nulla o
poco di tutto questo, c’è tanto cuore, c’è tanto sincero e libero sentimento.
Credo che Sal voglia
trasmettere dolcezza, lievità, coraggio, onestà con se stessi e molto altro?
C’è una grande anima ! Ma come
si traduce anima in inglese?
BIO
Sal
Di Martino - Cantante/Chitarrista/Compositore. Cresciuto letteralmente a pane e
musica, ultimo di 7 figli, in casa girava qualsiasi genere di musica,
autodidatta, a 15 anni inizia a suonare la chitarra, incomincia a comporre
musica sua spinto dalla voglia di voler comunicare agli altri le sensazioni che
lui stesso provava ascoltando grandi artisti del calibro di James Brown, Miles
Davis, Santana, Stevie Wonder e altri grandi , sperimenta tutti i generi
musicali possibili, la sua voce nera e roca è uno strumento usato per esprimere
tutti i colori possibili, cercando di raccontare tutte le esperienze di vita di
strada vissuta. Nei primi anni '90 comincia a suonare blues con vari session
man della scena Milanese iniziando cosi a formarsi. A metà degli anni novanta
la sua curiosità lo porta a fondare il gruppo afro-reggae MARRABENTA nato
dall'incontro del cantante mozambicano Zac Nhassavele, gruppo Afro-Reggae che
si ispirava alla danza marrabenta di Maputo capitale del Mozambico, città
natale del cantante Zac.
Nel
1996 pubblicarono il cd "Marrabenta" ed. RTI Music: l'album contiene
l'hit "Nza Kuranza", sigla dell'anteprima del Disco per l' Estate
1997, presentata da Fiorello e Paola Barale. Nel 1999 pubblicano
"Awimba-Munandi" ed. Nuova Carish S.r.l, mentre nel 2001 esce
"La canzone del sole versione Afro Reggae ed. New Music, ospiti d'onore a
Poggiobustone ad un festival dedicato a Lucio Battisti.
Dopo
un viaggio musicale durato nove anni, tanti concerti e collaborazioni celebri,
tra cui quella con Tullio De Piscopo, il gruppo si scioglie ufficialmente, con
il ritorno di Zac in Mozambico, il 20 dicembre 2002, data in cui tennero il
loro ultimo concerto alle "Scimmie" di Milano. Sal continua per la
sua strada alla ricerca di nuovi stimoli, si circonda di grandi amici/musicisti
è in trasversale da vita al gruppo "MANICOMIO BAND" dove la fa da
padrone il Funk, il Blues, il Soul, il Reggae, una band che da il meglio di se
nei LIVE. MANICOMIO BAND, Devono il loro nome al tristemente famoso manicomio
di Mombello di Limbiate situato alle porte di Milano, perché da ragazzi tre o
quattro volte l'anno, nei giorni di festa, andavano a suonare e a far ballare
gli ospiti che vivevano nei padiglioni, rallegrandoli con la loro musica a
richiesta che spaziava a 360° gradi toccando tutti i generi musicali, dal
valzer al rock 'n' roll passando dal tango alle tarantelle e qualche blues che
non guastava mai. Nel 2014 insieme al grande amico/musicista Sandro Verde,
realizzano a 4 mani il primo album dal titolo " PANEMUSICA " dentro
ce tutta la sua vita, tutti i ritmi e generi da lui sperimentati, suonati e
amati. Cresciuto con questa convinzione " Se la musica non può cambiare il
mondo, la musica può cambiare te ".
Nessun commento:
Posta un commento