Hello,
moriva a
Milano il 18 maggio 1988 Enzo Tortora, vittima dell'ottusità della
giustizia e della stampa.
Una delle
pagine più vergognose delle Repubblica Italiana, di cui ci dobbiamo vergognare
tutti!
...per
non dimenticare
Wazza
Un arresto mediatico,
finito su tutte le prime pagine dei giornali, su tutti i telegiornali, un tam
tam di notizie che accusavano il più famoso presentatore della tv italiana di
associazione a delinquere di stampa camorristico. Perchè con questo capo d’accusa,
emesso dalla procura di Napoli in quel 17 giugno Enzo Tortora finiva in
carcere.
Uninnocenza urlata a gran voce, da lui, dalla sua famiglia, da chi
lo conosceva. Una colpevolezza sbandierata, dalla magistratura, in base alle
dichiarazioni di una serie di pentiti, e dalla stampa che sottopone il
presentatore di Portobello ad una vera e propria gogna mediatica. Il ragionevole dubbio non
esiste, Enzo Tortora è colpevole, il sarcasmo si spreca, non viene data nessuna
alternativa.
Oggi il nome di Enzo Tortora è stato riabilitato, anche grazie ad un’assoluzione con formula piena avvenuta il 15 settembre 1986. Ma il
suo è stato un vero e proprio calvario l’assoluzione: del 1986 era stata preceduta da una condanna a 10
anni il 17 settembre 1985, sulla base delle accuse dei pentiti. Quel giorno la
stampa gioisce, esulta.
Enzo Tortora è oggi un simbolo, il suo nome
incarna la malagiustizia. Quando era ancora in vita si è reso
strumento e mezzo per la difesa e la tutela, per lo smascheramento del non
giusto. Oggi lo vogliamo ricordare sorridente e combattivo e per non
dimenticare e non dimenticarlo Ambrogio Crespi sta
curando la realizzazione di un docufilm,
prodotto da Spin Network, che
attraverso molte voci, da quella di Francesca Scopelliti (ex compagna di
Tortora e senatrice) a Vittorio Pezzuto, autore del libro”Applausi e Sputi”, del giornalista
Vittorio Feltri, di Andrea Falcetta, legale della famiglia Tortora, Mauro
Mellini, ex parlamentare del Partito Radicale, del magistrato Corrado Carnevale
e di Raffaele Della Valle, ex legale difensore di Enzo Tortora e tante ancora,
vuole rendere omaggio alla memoria di un uomo che è un vero e proprio simbolo.
L`errore giudiziario Tortora... UN UOMO INNOCENTE...
-Muore a
Milano, il 18 maggio del 1988 Enzo Tortora-
Il 17
giugno 1983, in seguito a dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di
giustizia, Tortora viene arrestato con l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico. Condannato
in primo grado, viene definitivamente assolto in Cassazione nel 1987. Il 20
febbraio dello stesso anno ritorna in televisione con il suo Portobello.
Le parole della figlia minore, Gaia: "Vedevo un mostro alla TV che mi dicevano essere il mio papà, ma non era
mio padre".
Parla il
magistrato Diego Marmo, che accusò Enzo Tortora: "Sbagliai, mi scuso".
Fu lui, insieme ad altri suoi colleghi, nel maxiprocesso alla NCO (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo ad imputare a Tortora di essere colluso con la camorra. "Il suo cliente è diventato deputato con i voti della camorra”, urla Marmo durante l’udienza del 26 aprile 1985, in seguito all’elezione del conduttore al Parlamento Europeo.
Fu lui, insieme ad altri suoi colleghi, nel maxiprocesso alla NCO (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo ad imputare a Tortora di essere colluso con la camorra. "Il suo cliente è diventato deputato con i voti della camorra”, urla Marmo durante l’udienza del 26 aprile 1985, in seguito all’elezione del conduttore al Parlamento Europeo.
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