Il 12 maggio 1995, se ne andava una delle voci più importanti della musica italiana, Mia Martini…
solo un ricordo, senza rinvangare le brutte storie che raccontavano "gli
amici" sul suo conto.
Vi consigli di leggere
sotto l'articolo di Repubblica in occasione dei 20 anni della sua morte, e la
lettera di Celentano, pubblicata
dopo la sua morte.
... per non
dimenticare
Wazza
La lettera che Adriano Celentano, fece pubblicare sul "Corriere della sera", dopo la sua scomparsa.
Si può uccidere senza sparare. Per ammazzare le persone abbiamo un’arma
molto sofisticata. Basta dire che quella persona porta scalogna. E così che è
stata uccisa Mia Martini. Non perché si drogasse, ma perché isolata dal rito
barbarico degli scongiuri. Il male non si fa col pensiero, né con il colore
viola. Ci vogliono azioni: una parola, un pugno, uno schiaffo.
Finalmente si è capito chi sono quelli che
veramente portano iella: quelli del mondo dello spettacolo. Certo non tutti, ma
una gran parte di questo mondo di merda, pieno di ipocrisia deve avere qualche
rimorso: in fin dei conti hanno contribuito non poco ad accorciare la vita di
Mia Martini: e non parlo solo dei colleghi cantanti, ma dei fonici, dei
musicisti, microfonisti, editori, arrangiatori e affini, che quando la vedevano
si toccavano dando corso al barbarico rito degli scongiuri, mentre lei (una
delle migliori interpreti d'Europa) l'unica cosa che chiedeva ai falsi dello
spettacolo era solo un po' di affetto.
Ora gli stessi che, per anni le hanno somministrato il micidiale veleno
costringendola all'isolamento totale, senza poter lavorare, lei che di bravura
se li mangiava tutti, sono quelli che ora fingono di compiangerla esaltandone
le qualità. Loro, i deficienti dello spettacolo, ai quali basta un semplice
colore viola per non farli salire sul palcoscenico, che di fuori cantano la
solidarietà ma di dentro annaspano nella crudezza del loro razzismo, portando
sì iella, ma non agli altri, a se stessi. A te, Mimì, hanno fatto un favore
mica da poco.
Sei finalmente tornata a casa. Quella Casa dove
anche il più piccolo dei tuoi respiri, non passerà inosservato, poiché l'amore
che ti circonda non ha confini e la sua intensità è al di là di ogni
descrizione. Da lassù, ora puoi comprendere che quaggiù eri in errore se
pensavi che ti limitavi semplicemente a vivere e a cercare ciò che qui ti è
sempre stato negato: amore e un po' di benessere.
Anche tu, come ognuno di noi, avevi una missione e forse sarà proprio
questa tua sofferenza passata sulla terra che salverà tanta gente dalla
spietata aggressione di quelle maldicenze che feriscono, emarginano e talvolta
uccidono. Mentre ti spegnevi, un nuovo raggio di luce nasceva per illuminare i
tanti a comprendere che nessuno può portare iella a un altro, se qualche volta
c'è, è perché ce la siamo creata da soli. Nessuno ce la può dare.
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