Se ne andato anche Oliviero Beha, uno dei pochi giornalisti (e molto altro...) controcorrente.
Non era
un servo del potere, era un'anima libera e per questo mi piaceva...
Grande
conoscitore del mondo musicale, ospitò Vittorio Nocenzi e Francesco di
Giacomo nel suo programma televisivo "Và
pensiero", mi sembra 1989.
RIP
Wazza
"Và pensiero" con Andrea Barbato
Ha iniziato la carriera giornalistica, occupandosi di sport, a Paese
Sera, per poi passare a Repubblica che lasciò alla metà degli anni Ottanta. Nel
1987 approda in televisione, conducendo con Andrea Barbato la trasmissione
culturale 'Va' pensiero". Uno dei suoi maggiori successi è stato il
programma radiofonico, su Radiouno, 'Radio Zorro', di cui firmerà anche una
versione televisiva, 'Video Zorro' su RaiTre. Tra il '96 e il '97 Beha è ancora
in Rai con 'Attenti a quei tre', programma del palinsesto notturno. In seguito,
torna a dedicarsi alla radio, prima con 'Radioacolori', poi 'Beha a colori'.
Beha è stato anche autore di testi teatrali, saggista e poeta. Tra i
suoi libri Sono stato io (Tropea Editore, 2004), Crescete
e Prostituitevi (Bur, 2005), Indagine
sul calcio (Bur, 2006, con Andrea Di Caro), Italiopoli
(Chiarelettere, 2007, prefazione di Beppe Grillo), Dopo di lui il Diluvio
(Chiarelettere, 2010), Il calcio alla sbarra (Bur,
2011, insieme ad Andrea di Caro), Il culo e
lo stivale (Chiarelettere, 2012), Un cuore in fuga (Piemme,
2014). In molti ricordano una delle sue inchieste più famose, condotta nel 1984
insieme a Roberto Chiodi, in cui si sosteneva che la partita tra Italia e
Camerun del Campionato mondiale di calcio 1982 fosse stata combinata. Ipotesi,
questa, per anni molto contestata.
"Il calcio italiano è una
landa opaca in cui competenze, sentimenti, emozioni, denaro, denaro, denaro
finiscono in un buco nero in cui è difficile distinguere qualunque cosa",
si legge nel suo ultimo post su facebook dedicato a Francesco Totti, "se hanno fatto questo macello con #Totti,
presumibilmente in grado di difendersi, figuratevi con gli altri".
Tra il 2005 e il 2008 ha collaborato con l'Unità, e dal 2009 era editorialista per il 'Fatto quotidiano', sul cui sito è apparso l'annuncio della scomparsa da parte della figlia Germana: "E' stato un male molto veloce, papà se n'è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici". I funerali a Roma, lunedì alle 11, nella chiesa degli Angeli Custodi in piazza Sempione.
Tra il 2005 e il 2008 ha collaborato con l'Unità, e dal 2009 era editorialista per il 'Fatto quotidiano', sul cui sito è apparso l'annuncio della scomparsa da parte della figlia Germana: "E' stato un male molto veloce, papà se n'è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici". I funerali a Roma, lunedì alle 11, nella chiesa degli Angeli Custodi in piazza Sempione.
E ahimè
oggi, mi presento
sono una
delle figlie.
Nelle
ultime settimane mi è capitato di essere le mani di papà che hanno trasferito
in parole scritte su un monitor quello che lui velocemente mi dettava. Si perché,
gli articoli lui, li aveva in testa, non seguiva appunti, non doveva cambiare o
correggere delle frasi, lui parlava ed io scrivevo perché animare, vibrare e
far venire vere le parole, Lui, l’aveva come dono.
Scrivo
queste righe perché con grande orgoglio, sono convinta che papà lascerà un
vuoto profondo nel mondo dell’informazione, perché a dispetto del suo carattere burrascoso, a volte
irriverente, spesso ironico, dispotico e a tratti per alcuni arrogante, è
stato, è, e rimarrà un giornalista libero. La libertà è un lusso di pochi mi
ripeteva.
Era fiero
di essere chiamato giornalista e di potersi definire tale. Mi diceva spesso che
il compito di un giornalista è raccontare la verità perché è un diritto di chi
legge sapere i fatti per poter elaborare una propria opinione basata sul vero e
non indirizzata o deviata. Certamente, alla
descrizione della realtà, papà non ha mai negato anche la sua opinione che è
risultata spesso scomoda, ma si è sempre assunto, credetemi, sempre, la
responsabilità di ciò che pensava e credeva.
Inutile
dirvi il vuoto che lascia nelle persone che lo amano, in mia madre, donna
incredibile con cui ha costruito una famiglia meravigliosamente complicata,
allargata e colorata, in tutti i suoi figli, nei tanti amici che sono parte
integrante di questo grande gruppo vacanze.
Permettetemi,
a nome di un piccolo bimbo di due anni che oggi perde un nonno che lo adorava
in maniera assoluta, di dirvi, affinché arrivi a chi legge, che si è dimostrato
un nonno semplicemente straordinario.
A nome di
tutti noi, scrivo che essere veri a dispetto di tutto e di tutti in questo
mondo, è un grande atto di coraggio, una straordinaria forma di libertà. Questa
eredità, noi, la teniamo stretta perché è parte di ciò che siamo ed è quello
che cercheremo di trasmettere ai figli, agli amici che ci sono ecco saranno.
Questa
battaglia, purtroppo per noi tutti lui l’ha persa, ma i suoi occhi verdi diventati grigi, i suoi gesti a tratti
goffi, le sue parole complicate ma chiare, tutta la sua vita, restano e
resteranno.
Buon
viaggio papà, continua, come sempre hai fatto a camminare e pensare veloce, noi continueremo a parlare di
te e con te. Michele continuerà a guardarsi le due linee sul palmo della mano e
dirà nonno e noi, ti ritroveremo lì.
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