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lunedì 4 maggio 2020

"Perchè abbiamo paura delle nuove musiche?", di Oscar Piaggerella


PERCHE' ABBIAMO PAURA DELLE NUOVE MUSICHE?
Di Oscar Piaggerella

Nella società post-moderna in cui viviamo, sono crollati i valori della società esistenti fino a qualche decennio fa (alcuni per fortuna): di religione, di famiglia, di stato, di patria, del lavoro e via discorrendo. Tutto sembra barcollare.
Crollando e polverizzandosi, hanno lasciato un grande vuoto in noi, al punto di ricorrere alla malinconia dei nostri ricordi (personali) di un tempo che non potrà più tornare. Arroccandoci in cerca di "sicurezze".

Questo succede anche, e spesso, in chi ascolta Musica o fa Musica. Si ricorre, tanto per sentirsi "sicuri" a rievocare Musiche degli anni '70 e/o '80. In questi anni '70 e '80 "spaventavano" anche i dischi di Frank Zappa, di Captain Beefheart, Terry Riley, Residents, Throbbing Gristle e di tutti quei grandi innovatori dell'epoca.

Ma oggi, in questo "deserto storico" in cui stiamo vivendo, sta accadendo la stessa cosa, ma, a differenza di allora, oggi c'è una maggiore produzione discografica, e le evoluzioni musicali, nonostante Internet, restano "nascoste" e sommerse al grande pubblico dalla sovraproduzione.
I negozi di dischi erano anche luogo di incontro, di scambi di idee, oggi Internet è luogo di solitudine per dire "virtualmente" <<Guarda quante cose so>> (non intendo demonizzare questo mezzo tecnologico).

Ecco allora sorgere la malinconia e la nostalgia di tempi passati autocelebrandoci con i nostri ricordi rimpiangendo testi e suoni ormai obsoleti.
Il mondo va avanti ogni giorno e la Musica, come tutte le Arti, è sempre pronta a "testimoniare" l'evolversi dell'Uomo.

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