“Documento della controcultura
riguardante la musica nel tentativo di togliere dalle mani dei
"padroni" uno strumento mostruoso di corruzione che, oltre al
vergognoso guadagno, era usato nell'ottica del tempo per uccidere e castrare la
fantasia, la rabbia, la creatività, i desideri di felicità e di socialismo di
milioni di giovani. “
Editore: Savelli, Roma, 1974, Prima
Edizione
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Il 1974 credo fu l’anno delle
contestazioni più dure, da parte dei collettivi di sinistra, contro i “padroni
della musica”. Nello stesso anno uscì un “Vademecum” dal titolo “Riprendiamoci
la musica”: ce n’è per tutti!
A rileggerlo oggi si prova un misto di tenerezza e rabbia, ma la cosa va collocata in quelli anni dove tutto veniva contestato. Anche io adottavo la mia controcultura con lo “scavalco”, ma perché figlio della classe operaia, medio bassa, non potevo permettermi tutti qui concerti (e negli anni ’70 ce ne erano per tutti i gusti). Peccato che gli articoli non fossero “firmati”, magari erano scritti da qualche compagno “figlio di papà”, che si divertiva a fare l’alternativo, con “Lotta continua” bello in mostra, piegato nel taschino posteriore dei jeans, e mai letto! Magari è lo stesso che oggi paga 200€ per Gilmour a Pompei, o qualche altro musicista che contestava negli anni ’70.
Aldilà delle mie considerazioni, cliccate il link e leggete, soprattutto quelli che non hanno vissuto quegli anni!
Di tutto un Pop…
Wazza
https://www.inventati.org/apm/archivio/P5/03/P503_110.pdf
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