Gibonni, Danilo Sacco ed il Coro Brodosplit in concerto - Sabato 6 Giugno 2015 - Parco San Giuliano - Mestre (Ve)
di Pierfrancesco Fazio (pagina fb)
Il cantante rock più popolare dei Balcani: Gibonni; una
voce storica e credibile della musica italiana: Danilo Sacco ed una corale di voci maschili, il Coro Brodosplit, degli omonimi cantieri della città di Spalato, e Venezia sullo sfondo, città che un
tempo dominava questo mare, ed il pensiero non può andare che alla storia, alle
lingue ed ai volti diversi che affollavano i canali della Serenissima. E, come
in un viaggio nel tempo, apre il concerto il Coro Brodosplit, una formazione di
voci maschili di oltre 20 elementi che indossavano il tradizionale costume
della Dalmazia. La loro sonorità ha forti punti in comune con la musica
religiosa e popolare, maestosa e solenne, ma allo stesso tempo coinvolgente. Il
repertorio in realtà non era tradizionale ma un arrangiamento dei brani di
Ljubo Stipisic, padre di Zlatan (ovvero Gibonni) e storico cantautore e poeta, ma
nonostante le parole in croato fossero per noi incomprensibili, l'idea che si
trattava di qualcosa di importante era chiara per tutti.
Dopo i due brani di introduzione,
sale sul palco Gibonni, accompagnato da una band a metà strada tra il rock e la
world music, con un sound quindi piuttosto differente da quello dell'ultima
produzione in studio "20th Century Man", e con più spazio alle
contaminazioni e agli strumenti acustici.
Il carisma di Gibonni riesce a
superare anche le barriere linguistiche e fare risultare familiari anche i
brani in croato, oltre ad episodi più diretti in inglese come "Nothing
Changes" ed "Hide The Mirror".
L'ingresso in scena di Danilo
Sacco contribuisce poi ad arricchire la serata e ad aggiungere altri colori. La
storica voce dei Nomadi era in veste di ospite speciale ma anche di
festeggiato, infatti il 6 Giugno era niente meno che il suo cinquantesimo
compleanno e come ha avuto occasione di dire dal palco "Quale modo
migliore per celebrarlo se non su un palco, con un grande artista e dei grandi
musicisti, facendo quello che amo".
Due i brani proposti insieme, "Non Credere (She Said)", versione a
due voci del brano già presente nell'album di Gibonni e riportato anche in
"Minoranza Rumorosa" di Danilo Sacco, e poi ancora
"Emilie", un brano di Danilo accompagnato da Gibonni alla chitarra
acustica e dalla sua band, anche qui in anteprima assoluta.
Un applauso anche ai musicisti
coinvolti, Matija Dedić, uno dei migliori pianisti jazz di Croazia, Nikša
Bratoš con la sua Stratocaster bianca decisamente vissuta, Hrvoje Rupčić alle percussioni, Marko Ramljak al
violino, Andrea Mei, storico collaboratore di Danilo ed ex-membro dei Gang,
alla fisarmonica, e altri musicisti di cui non è stato possibile cogliere il
nome, compresi i coristi.
Un esperimento di contaminazione
tra generi particolarmente riuscito, senza sperimentalismi ma con semplicità e
voglia di raggiungere tutti senza però rinunciare alla qualità, ovvero ciò che
dovrebbe essere la "popular music", ed è sorprendente come al giorno
d'oggi questo possa accadere in tutto il mondo, anche in paesi fino a pochi
anni fa impensabili.
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