LUME – “LUME”
Diciamo subito che Lume è
un progetto sì nuovo, ma creato da musicisti tutt'altro che imberbi: Franz Valente è batterista del
blasonato Tatro degli Orrori, Anna Carazzai (basso e voce) e Andrea Abbrescia (chitarre e voce)
hanno alle spalle un già cospicuo passato di musica e produzioni, i cui
esiti sono ampiamente palpabili su
questo sorprendente primo CD omonimo.
E' davvero musica di difficile
classificazione, che sostanzialmente è la condizione preferita per chi scrive.
Potremmo dire che i repentini cambi di scenario sonoro e musicale, le aperture
timbriche e le schizofrenie (musicali e di produzione) che caratterizzano
l'intero lavoro hanno un certo sapore mr. Bungle, ma raramente suonano gratuite
o stucchevoli.
Muovendosi tra le ipnotiche
tracce ci si trova spesso all'ascolto di un mondo in cui Syd Barrett non solo è
vivo e vegeto, ma detta legge (echi di Piper
at the Gates soprattutto nei tortuosi percorsi timbrici e vocali di Anna).
E' evidente fin dal primo ascolto che i nostri Lume vogliono, innanzitutto, fare musica senza compromessi, lo si sente innanzitutto nella ricercata
bellezza delle linee melodiche e nel fatto che i nostri non abbandonano mai
l'ascoltatore nel mezzo delle loro articolate strutture sonore; c'è sempre,
nelle canzoni di questo disco, un appiglio a cui aggrapparsi per non perdere
definitivamente l'orientamento.
La voce, innanzitutto, è lì per
darti un rifugio sicuro quando tutto intorno crolla e scappare è più rischioso
che rimanere immobili. Mentre la musica questa cosa sembra volerla rifuggire a
tutti i costi; meglio evitare di appoggiarsi alle certezze sonore: i Lume spostano, abbattono e trasformano
continuamente sotto i tuoi occhi quello che senti.
La cosa sorprendente in questo CD
è la capacità-volontà di passare da autentiche dichiarazioni d'amore verso
stili e culture musicali differenti al nichilismo sonoro più intransigente. Non
solo: se tutto questo, almeno a parole, può risultare cervellotico o quantomeno
manierista o sperimentale, all'ascolto risulta, semplicemente, bello. Echi di
Siouxie & the Banshees, di Cocteau Twins e qualche forse involontaria
deviazione in ambiti Zappiani non bastano a descrivere la reale bravura di questo
trio che non ha evidentemente alcun interesse a fare un disco ipocritamente
“pop rock” fatto bene che ha pubblico”, ma solamente musica fatta con una tale
competenza da credere in molti passaggi del disco di essere all'ascolto di una
produzione internazionale di tutt'altro budget.
Complice in parte la scelta delle liriche in inglese, che in questo caso
(rarissimo) non infastidiscono con l'effetto “tanto pè cantà”, ma sono una
dichiarazione di intenti quanto mai esplicita: lo stivale ci va stretto. E dai
loro torto!
Link
Blinde
Proteus
Tracklist
01 -
Sunrise
02 -
Lucky Number
03 - Bad
Daughter
04 -
Charge
05 -
Elastica
06 - Joke
07 -
Sparks Were Flying
08 -
Domino
09 - Aero
Bleach
10 -
Break Free
11 - Bye
Bye Baby
12 -
1+1=2
Credits
Prodotto da L U M E, 2013
Franz Valente: batteria, voce,
synth
Andrea Abbrescia: chitarre, voce
Anna Carazzai: voce, basso, piano
Marco Fasolo: chitarra nelle
tracce 2 e 9, chitarra acustica e glockenspiel nella traccia 5, tastiere nelle
tracce 3/6/8/10/11, rumori nella traccia 11
Liviano Mos suona le tastiere
nelle tracce 2/4/8/11/12
Jean Charles Carbone suona lo
Space Echo nella traccia 2
Abba Zabba: cori nella traccia 12
Elisa Mezzanotte: cori nelle
tracce 3/7
Mixato e masterizzato da Marco
Fasolo e Jean Charles Carbone presso Abnegat Records, Vicenza,
Luglio 2013.
Registrato da Abba Zabba presso
Palo Alto Studio, Trieste, Dicembre 2012 e Paride Lanciani presso Oxygen
Studio, Cuneo, Febbraio 2013.
Contatti
Macramè – Trame comunicative
info@macrameufficiostampa.it
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