Gnac – “Adesso”
di Andrea
Zappaterra
Sperando di non essere definito come “Che 2 K…ni - mi piacciono le vostre canzoni” (riferito al testo di
“K2” ), devo dire che sono rimasto piacevolmente coinvolto da questo EP carico
di ironia e di divertente satira degli Gnac.
Canzoni sullo stile “Caparezza”, ma originalissime e ritmate, che
con sapiente maestria contornano testi di analisi socio-culturale moderna.
Occorre ricordare che sebbene siano nati solo da un paio d’anni
contano molti rimpasti e ridefinizioni. Attualmente, Matteo (voce, chitarra)
Mejo (batteria, percussioni, glockenspiel), Marco Cristofori (tastiere), Fabio
Gasparini (basso, voci) hanno prodotto questo lavoro dove molti luoghi comuni
della vita moderna vengono messi in risalto con simpatica ironia.
"Nonostante" apre questo album con
un celebre dialogo di Woody Allen, sciorinando tutti gli stereotipi possibili
in cui non si può fare a meno di riconoscersi. Nonostante, avverbio che potremo
sostituire con “anche se”, ossia “si potrebbe ma”, come se tutto quello che
viene elencato dopo (compreso il mal di schiena) lo si accettasse passivamente
per arrivare comunque ad un compromesso sopportabile, che ci permetta di vivere
decentemente.
"K2" è la storia di un giovane alle
prese con i suoi problemi della vita moderna fatta di banalità, stereotipi e 2K
(sta per 2 coglioni) infilati un pò in tutto quello che fa o che pensa per
sentirsi più
alternativo. Un giovane attivista del centro sociale che finirà
comunque sistemato grazie ai genitori che gli pagano l’affitto, la scuola e
anche l’impiego futuro in banca o in un bar del centro (oltre che qualche
vizietto), trasformandolo in un perfetto borghese.
Seguono
"Basso Consumo" e "Aria”, tra attualità sociale e politica, dove il
pensiero “Nasci, consuma e muori” sono il tema conduttore; una vita di cui non si
capisce il senso, ma condita da metafore contorte e inutili obiezioni, aria che
si muove così volatile ed effimera anche per chi si crede un livello sopra gli
altri. Pregevole l’arrangiamento ska che dona vivacità al tutto.
"Critica al consumanesimo" è un
brano riflessivo, che parte addirittura dall’attribuire un senso di colpa a
Gesù per come sono andate le cose, nel mondo dove la nostra mente è
condizionata principalmente dal desiderare l’oggetto di culto del momento (uno
smartphone, un tablet, un’auto) che però viene sapientemente sempre cambiato
dal sistema che ti mantiene schiavo del consumanesimo. Ottimo brano quasi Prog
.
"Il peggio è passato" il brano più romantico,
anche se abbastanza amaro e melanconico con una vena di pessimismo per la
banalità della vita, ma anche con la certezza che essa ritorna con nuove
nascite, si rinnova, rivive per l’eterno
ciclo delle stagioni, grazie all’amore che le spinge, ora qualcosa nasce, ora
qualcosa muore e il peggio è forse passato!
“Istinto distinto”, sempre sulla falsa
riga filosofica sulla vita, un bel brano blues con spunti jazz. Musicalmente
molto validi tutti i pezzi di questo EP che rimangono un pò nascosti dal testo che
è la prima cosa che salta all’orecchio,
ma gli arrangiamenti e le note sono ben calibrati a condimento delle parole, un
pò come nei brani di Guccini dove ti accorgevi dopo che oltre i testi c’era
anche una bella musica.
“E’ adesso”: il brano che da il titolo
al disco è un ritmo sincopato con rime baciate a scioglilingua. Un’accelerazione
che ben incalza il nostro stile di vita così veloce e ineluttabile , un’istantanea
per fermare il tempo adesso!
“Pazienza è la vita “chiude l’album ed
ha un ritmo più serrato che richiama musicalmente il primo brano. Quante volte
si dice pazienza è la vita durante l’esistenza? E qual è il significato della
vita ?
Bello
complessivamente questo lavoro degli Gnac
che ha il pregio di essere veloce, intenso, con brani corti ma non privi di
significato, che diverte e ci strappa un sorriso anche se velato da un leggero
pessimismo, ma ricordando che la vita è “adesso”
come diceva il buon vecchio Claudio Baglioni.
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Biografia
Gnac nasce circa nel 2012, quando i testi di Matteo, escono dai vari taccuini di un appartamento per incontrare la musica. Il primo incontro è con Giovanni Miotto, il primo bassista con il quale nasce un primo progetto acustico affiancandolo in un secondo momento alle percussioni di Alessandro Favero. Li nasce Gnac, o meglio la sua forma embrionale alla quale seguiranno diversi abbandoni, prima di Favero e poi di Miotto, e diversi nuovi incontri, il primo di tutti con Mejo (già batterista di Camera del Panico) per l'esigenza di riempire la sezione ritmica, di cercare un suono più forte, un suono diverso. Questo incontro è fondamentale e decisivo perchè da origine a un nuovo modo di vedere e credere nel progetto. Dopo l'uscita di Miotto e Talin (chitarrista entrato e uscito in breve tempo) gli Gnac restano in due (registrando il primo EP - Luna Park - 2012) fino all'arrivo di un vecchio amico di Mejo, Marco Cristofori alla tastiera. Questa nuova entrata segna una nuova direzione nel gruppo che però sente la mancanza di una base ritmica più decisa e quindi va a pescare dalle ceneri degli Amamao (altra interessante band padovana appena sciolta) Fabio Gasparini al basso. Ora gli Gnac sono al completo, nuovo suono, nuova energia e nuove idee che li spingono a chiudersi in sala prove a preparare il primo album. Nel frattempo tanti live in giro per l'Italia e qualche apertura importante, come quelle a Giorgio Canali, Ex-Otago e The Zen Circus.
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