Aldo Tagliapietra live
al Club Il Giardino - 17/10/2015
di Marco Pessina
Doveva essere un tributo per i cinquant'anni di carriera del
cantante - bassista veneziano ex leader storico delle ORME, e così è stato. La scelta del GIARDINO, locale alle porte di Verona, ne é stata la sua logica
conseguenza, visto che Aldo Tagliapietra lì
è praticamente di casa. Il pubblico è quello delle occasioni che contano per il
locale di Lugagnano. Poco prima
delle 22 il concerto ha inizio con un ambiente già caldo e rodato. Il trio BALLARIN, DE NARDI, SMANIOTTO,
che accompagna ALDO da qualche anno, è ormai sintomo di garanzia assoluta.
L'inizio è una piacevole sorpresa, con INSIEME
AL CONCERTO, che dà subito un impronta quasi heavy con BALLARIN sugli
scudi. Un'altra chicca sparata in sequenza è IL GRADINO PIU' STRETTO DEL
CIELO, bellissimo brano sempre da VERITA' NASCOSTE, del 1976! Gli applausi
si sprecano da parte di un pubblico già ben disposto di suo. La voce di
TAGLIAPIETRA tiene e gli si può perdonare qualche dimenticanza nei testi che
ogni tanto affiora e che lui ironicamente ammette, citando le dimenticanze di
JOHN LENNON e scherzandoci sopra col pubblico, soprattutto con quelli piazzati
a ridosso del palco. Altro pezzo da novanta del vasto repertorio e altro brano
che inevitabilmente tira parecchio, quella LOS
ANGELES, che nella registrazione originale del 1975 vedeva alla chitarra
TOLO MARTON, che costruì quel significativo assolo di chitarra presente nel
brano. La chiusura della triade di VERITA'
NASCOSTE è completata con l'esecuzione di REGINA AL TROUBADOR, con un eccellente DE NARDI. A questo punto,
con la sala già in fermento, è il momento del primo passo indietro nel tempo,
con l'esecuzione de LA PORTA CHIUSA,
da UOMO DI PEZZA, splendido brano del
'72, nobilitato ulteriormente dalla chitarra di BALLARIN. Applausi scroscianti
e senza soluzione di continuità un altro salto, questa volta in avanti, con LA FABBRICANTE D'ANGELI da CONTRAPPUNTI. C'è spazio anche per SERA, brano del '74 che non apparve mai
in alcun album della band veneziana. A questo punto è quasi d'obbligo l'ascolto
della produzione solista di TAGLIAPIETRA, con brani tratti dai due lavori
curati proprio assieme al giovane trio: L'ANGELO
RINCHIUSO e NELLA PIETRA E NEL VENTO.
Ci sarà una pausa di una decina di minuti e a giudicare dalle facce dei
presenti, l'impatto è stato più che buono. Si riprende con l'artista veneziano
solo sul palco, per l'esecuzione, voce e chitarra, di una delle canzoni più
vecchie delle ORME, la ballata SENTI
L'ESTATE CHE TORNA. In questo frangente il concerto prende una via semi –
acustica, e con il ritorno della band sul palco ascoltiamo con piacere un'altra
delle ballate del pop - progressivo, come veniva chiamato allora, la
conosciutissima GIOCO DI BIMBA. Bella
e suonata delicatamente la successiva FRUTTO
ACERBO. E già che ci siamo, via con un'altra delle ballate più famose,
quella AMICO DI IERI, che racconta
del vento che proviene dal deserto e che ammanta la città di LOS ANGELES, dove
le ORME all'epoca incisero SMOGMAGICA.
Salto indietro piacevole per FIGURE DI
CARTONE, ed è significativo il fatto che la voce di ALDO tenga
magnificamente. Stiamo tutti aspettando quello di album e puntualmente arriva,
con l'esecuzione di una parte significativa del concept album FELONA E SORONA, suonato divinamente e
ulteriormente impreziosito, che avrà nel mezzo un bellissimo assolo di batteria
di SMANIOTTO. Ovazione finale meritata nonostante la strofa sbagliata di
TAGLIAPIETRA. La calda atmosfera del locale ne è la dimostrazione. Nonostante
sia passata la mezzanotte, c'é ancora il tempo per CANZONE D'AMORE, che fu una hit estiva al FESTIVALBAR e la gloriosa
SGUARDO VERSO IL CIELO. Applausi
scroscianti e band che lascia il palco soddisfatta, ma ci sarà dell'altro. E
allora via con CEMENTO ARMATO, con un
inedito quanto piacevole arrangiamento nel mezzo del brano a cui verrà
attaccata una parte di COLLAGE.
Possiamo andarcene soddisfatti, consci di aver dato il giusto
tributo a un uomo e ad un artista, con la sua giovane band, nel modo migliore.
Alla prossima.
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