30 gennaio, data ricorrente
nella storia dei Beatles.
30 gennaio 1969, dopo
tre anni di fermo, i Beatles, tengono il loro ultimo concerto "in
pubblico".
La location scelta
all'ultimo momento è il tetto degli uffici della Apple, che si trovavano in
Savile Row 3, una stradina del centro di Londra.
Il tutto dura una
quarantina di minuti, in una giornata fredda ed umida: John Lennon per
l'occasione indossa la pelliccia di sua moglie Yoko!
Suonano cinque pezzi,
alcuni più di una volta, come si fa per registrare un album. La performance
attira molta gente, formando caos e traffico nella strada, e la cosa,
ovviamente, non passa inosservata alla polizia, che fa spegnere gli
amplificatori.
La moda di suonare sui
tetti, che fino allora era stata concessa solo agli "spazzacamini" di
Mary Poppins, diventò una moda, imitata e ripresa da vari gruppi nel corso
degli anni.
30 gennaio 1971 - George Harrison si toglie molte soddisfazioni, e
qualche sassolino dalla scarpa, quando vede il suo triplo album, "All
things must past", uscito qualche mese prima, arrivare primo nella
hit americana dei dischi più venduti: ci rimarrà per molte settimane, tenendo a
distanza gli "inseguitori" Santana con "Abraxas", la colonna sonora di "Jesus Christ Superstar" e "Pendulum" dei Creedence Clearwater Revival.
30 gennaio
1972: nell'Irlanda del Nord 14 civili inermi vengono trucidati
dalle truppe britanniche durante una pacifica manifestazione per i diritti
civili, ricordata come "Bloody Sunday".
Paul Mc Cartney, appena sentita la notizia, molto arrabbiato
per l'accaduto, di getto scrive "Give Ireland Back To The Irish",
in risposta ai drammatici eventi. Registrata due giorni dopo, con i Wings, fu
una delle "rare" canzoni di protesta di Paul.
Naturalmente fu censurata dalla BBC e ne venne impedita la
diffusione nel Regno Unito, ma servì a far capire a molta gente cosa gli inglesi
stavano facendo in Irlanda.
Wazza
Nessun commento:
Posta un commento