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venerdì 24 gennaio 2025

DeaR - Gli Altri - Commento di Luca Paoli


 

DeaR – Gli Altri (Music Force / Egea Music, 2024)

Di Luca Paoli

 

Ascoltare un nuovo album è sempre un’esperienza intima per chi, come me, vive la musica tra le mura di casa. “Gli Altri”, di Davide Riccio, alias DeaR, non è solo una raccolta di canzoni, ma una finestra che si apre su paesaggi sonori complessi e vibranti ed estremamente vari. Ogni traccia sembra avere il potere di riscrivere il silenzio della stanza, trasformandola in un luogo dove passato, presente e futuro si incontrano in un abbraccio sonoro.

Davide Riccio, oltre a essere un polistrumentista e compositore, è anche uno scrittore che ha pubblicato poesie e racconti in numerose antologie e riviste dal 1985 ad oggi. Tra le sue opere letterarie figurano: Povertissemement (Genesi editrice, 2006), Sversi (Libellula Edizioni, 2008), Neumi – Cantus Volat Signa Manent (2011, Genesi editrice), Solo a Torino (Albatros, 2019), e Italian Bowie (Arcana, 2023), una riflessione su David Bowie in Italia solo per citarne alcuni.

Come musicista, ha una carriera variegata, che include collaborazioni con artisti italiani e internazionali. Ha partecipato a progetti come L'Orfeo Concluso (2006), un lavoro sperimentale con Mirco "Ashtool" Rizzi, e al progetto Voci dei Timelines (2007). Ha anche creato opere collettive come Neumi - Cantus volat signa manent (2011) e Flatland (2011, Kipple). Tra le sue collaborazioni, si segnala il lavoro con Roulette Cinese (Chinese Pop, 2012), Philippe Blache di Day Before Us (Script Of A Journey Through The Time-Image, 2015) e Deadburger (La chiamata, 2020) e molto altro.

Se il precedente “DeaR Tapes si focalizzava sulle sonorità e le atmosfere degli anni '80, segnando un tributo a quell'epoca musicale attraverso una prospettiva personale ed evocativa, in questo nuovo lavoro DeaR scandaglia i suoi anni ’90.

Il nuovo album si sviluppa su tre dischi per un totale di 58 tracce che, pur essendo profondamente legati da un filo emotivo comune, offrono esperienze differenti, come se ogni parte dell’album fosse un capitolo di una storia che cambia continuamente direzione. La sua lunghezza potrebbe intimorire inizialmente, ma… non ci si annoia, perché ogni traccia invita ad una nuova scoperta, con il suo caleidoscopio di suoni, testi e atmosfere.

A seguire vengono prese in considerazione tre tracce per CD, quella che hanno maggiormente colpito lo scrivente.

Dal primo dischetto, che prende in esame un periodo che va dal 1991 al 1995, emerge “Zenkiai”, brano strumentale dal ritmo deciso e denso di suggestioni … sembra di ascoltare un’orchestra e, per questo, appare molto interessante il lavoro fatto sull’arrangiamento.

Si cambia decisamente percorso con la cantautorale “La strada è lunga” dove il protagonista evidenzia che è meglio prendere strade secondarie e deserte dalle mete solitarie e più incerte.

Ritmo ed elettronica si impossessano della quasi Funky “Kholbar”, a dimostrare la varietà compositiva di Riccio ma anche la grande maestria nella cura dei suoni.

Il secondo cd va a scovare nel periodo tra il 1996 e il 1998 e qui la musica si fa più sperimentale ed articolata, a dimostrare la maturità di scrittura raggiunta e la voglia di progredire di Riccio.

Non mancano però le ballate come “Verrà il giorno”, attraversata da umori psichedelici con la voce di DeaR assolutamente protagonista ed una orchestrazione veramente di ottimo livello.

Apprezzabile “Chanson pour Jaques Breil”, tuffo nella canzone d’autore francese che Riccio dimostra di saper padroneggiare molto bene e con il giusto grado emozionale.

Si cambia completamente con il ritmo carioca di “Non farti cadere le ali”, che mostra anche ottimi arrangiamenti vocali e un violino che si inerpica su un arrangiamento davvero indovinato.

Il periodo che vede protagonista il terzo cd va dal 1998 al 1999 e vede un ulteriore salto di qualità e un percorso che porta sempre di più verso sonorità impegnate e sperimentali, dove il sapiente uso dell’elettronica gioca un ruolo importante, come in “Un olandese Volante”, scandita dai pulsanti beat della batteria elettronica e da arrangiamenti sempre più ricercati.

Torna la psichedelia in “Raga Jana” a tenere un filo conduttore col passato … brano che una volta che ti entra in circolo non ti esce più.

Il sax ricama la bella ballata “Kaspar Hauser” dove la voce di DeaR viene sostenuta da un ottimo tessuto strumentale e dal piano che va ad addolcire il beat elettronico.

Tutti i brani sono di ottima qualità artistica e si consiglia di ascoltare il lavoro nella sua interezza per apprezzare il percorso artistico di DeaR senza il timore di annoiarsi.

L’evoluzione musicale di Davide Riccio è ben rappresentata in questo enorme lavoro che presenta le mille facce e sfumature di un artista che si è sempre messo in gioco osando andare oltre dove in tanti non hanno avuto il coraggio di farlo … consiglio a tutti coloro che credono che la musica di qualità nel nostro Paese esiste anche se non promossa come si dovrebbe di buttarsi senza timore nella musica di questo artista … sono sicuro che ne verrete ripagati con la moneta della qualità.

Buon ascolto.

 

Track list:

CD 1

1.    L’orologio da rote

2.    Volta per volta

3.    Ma poi non arrivi mai

4.    Per esserci al mondo

5.    Zenkiai

6.    Gira e rigira

7.    In un istante

8.    L’opera al rosso

9.    Vedo marrone

10.  Dietro che tipo di muro stai?

11. Bacio di Cyrano

12.  La strada è lunga

13.  Zygoun

14. L’eterno ritorno

15.  AAA nessuno cercasi

16.  Kholbar

17.  TGV Eurostar

18. Ombra della sera (Da solo a solo)

 

CD 2

1.    Canzona a un flautin

2.    Ipse dixit (Ah! Ah! Ah! Ah!)

3.    Eloi e Morlock

4.    Cyborg punk pogo

5.    2025

6.    Sarajevo

7.    Verrà il giorno

8.    Tingel Tangel

9.    Il grande fumo

10. Yeah!

11. Il sogno di un uomo ridicolo

12. Vodka

13.  Chanson pour Jacques Brel

14.  Cherchez la femme

15.  Swinging London

16.  Non farti cadere le ali

17. Kalimantan

18. Gamelan

19. Le scatole incalzanti

20. Poesie quasi zen

21. Le occasioni perdute (Ci resta il cuore)

22. A suivre

 

CD 3

1.    Quest’è colui che il mondo chiama amore

2.    La tua stanza

3.    Magnitizdat

4.    L’olandese volante

5.    Taj Mahal

6.    Samskara

7.    Raga Jana

8.    Genio? Non si dice!

9.    Il a du se passer quelque chose

10. Tativille

11.   Satiesques (Musiche per la segreteria telefonica)

12.  Flow

13.  2M

14. Timisoara (In remebrance of)

15.  Senza titolo per ora

16.  Kaspar Hauser

17.   Come niente sembra

18.  Sonata per organo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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