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venerdì 12 gennaio 2024

"Palepoli" degli Osanna: era il 12 gennaio del 1973


"Prima Assoluta" di presentazione alla stampa dell'opera teatrale -PALEPOLI", autori e interpreti Osanna
Venerdi 12 gennaio ore 16 e 21- Teatro Gonzaga via settembrini 19, Milano
(cosi riportava la locandina del 1973)


Il "progetto" Palepoli è forse il più ambizioso ed innovativo a livello musicale degli Osanna. Siamo nel 1973, in Italia c'era stato solo un precedente, "Orfeo 9" di Tito Schipa jr.
Il programma dello show riportava queste parole: "E' facile ora, dopo aver chiarito lo scontro, conciliare gli opposti e far convivere fraseggi di flauto con pieni di batteria, atmosfere evanescenti con interventi crudi ed ossessivi, l'ilarità del pulcinella con le immagini di distruzione che si svolgono in uno spazio che non ha più riferimenti reali. Le voci popolari non stonano più con il linguaggio esasperato con la musica d'avanguardia".


Il tour-opera, comprende una serie di attori, mimi, ballerini con Pulcinella protagonista dell'opera, interpretato da Antonio Aiuti.
La "prima assoluta" è prevista per il 12 gennaio 1973 al Teatro Gonzaga di Milano, ma per motivi di sicurezza viene dirottata in un tendone da circo. Lo spettacolo è introdotto da un gioco di luci multicolore. La scenografia ed i costumi sono curati da Tony Newiller, con fondali ispirati all'antica Roma ed alla rivoluzione francese, e momenti di storia attuale dove gli attori raccontano le violenze nei secoli.
In alto, su di una pedana, siede l'uomo moderno simboleggiato come "l'animale senza respiro", con una maschera antigas ed un'aureola stellata. Gli Osanna sono al centro del palco davanti a loro è posizionata una gabbia di ferro dove è richiuso un drogato che ha scelto di fuggire dalla realtà rimanendo indifferente a tutto quello che gli succede intorno, ma alla fine verrà ucciso dal soldato e non potrà assistere alla morte "dell'animale senza respiro" e alla costruzione di Palepoli.


A questo punto i vari personaggi dell'opera (il drogato, l'imbianchino, una donna, il pezzente, il soldato), simboleggiano gli stereotipi dell'umanità, mentre i mimi in calzamaglia simboleggiano la massa silenziosa e passiva.
Gli Osanna dal vivo fanno grande uso di mellotron e sintonizzatori, per dare più accento ai vari cambi di atmosfera, affinché il connubio con la rappresentazione scenica sia perfetto... conditi dagli interventi graffianti al sax e pacati al flauto di Elio D'Anna..
Purtroppo le spese di gestione elevate, la presenza di "sponsor" poco ricettivi per progetti così avanti per la mentalità provinciale di molti manager, ed altri problemi, non permisero agli Osanna di completare il tour previsto per l'opera rock Palepoli.
(liberamente tratto da giornali dell'epoca…).

Lino Vairetti

Ricordiamo gli autori di questo "capolavoro"
Lino Vairetti - voce, chitarra 12 corde, mellotron, sintetizzatori
Danilo Rustici - chitarre elettriche, organo, voce
Elio D'Anna - sassofoni, flauto, voce
Lello Brandi - basso
Massimo Guarino - batteria, percussioni, voce

Palepoli, un pezzo di storia della musica (come si chiamava all'epoca) d'avanguardia.
Prima di "osannare" artisti stranieri ascoltate gli Osanna, senza pregiudizi, veri capiscuola di nuovi orizzonti musicali, sia visivi (con le maschere), sia con la loro personale musica, che unisce tradizione e rock, sdoganando il dialetto napoletano, dal cliché di musica melodica, e cantandolo in contesti rock -progressivo, prima di tanti "osannati" musicisti che verranno dopo di loro.
… di tutto un Pop
Wazza









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