"Prima Assoluta" di
presentazione alla stampa dell'opera teatrale -PALEPOLI", autori e
interpreti Osanna
Venerdi 12 gennaio ore 16 e 21-
Teatro Gonzaga via settembrini 19, Milano
(cosi riportava la locandina del
1973)
Il
"progetto" Palepoli è forse il più ambizioso ed innovativo a livello
musicale degli Osanna.
Siamo nel 1973, in Italia c'era stato solo un precedente, "Orfeo 9" di Tito Schipa jr.
Il programma dello
show riportava queste parole: "E'
facile ora, dopo aver chiarito lo scontro, conciliare gli opposti e far
convivere fraseggi di flauto con pieni di batteria, atmosfere evanescenti con
interventi crudi ed ossessivi, l'ilarità del pulcinella con le immagini di
distruzione che si svolgono in uno spazio che non ha più riferimenti reali. Le
voci popolari non stonano più con il linguaggio esasperato con la musica
d'avanguardia".
Il tour-opera,
comprende una serie di attori, mimi, ballerini con Pulcinella protagonista
dell'opera, interpretato da Antonio Aiuti.
La "prima assoluta"
è prevista per il 12 gennaio 1973 al
Teatro Gonzaga di Milano, ma per motivi di sicurezza viene dirottata in un
tendone da circo. Lo spettacolo è introdotto da un gioco di luci multicolore.
La scenografia ed i costumi sono curati da Tony Newiller, con fondali ispirati
all'antica Roma ed alla rivoluzione francese, e momenti di storia attuale dove
gli attori raccontano le violenze nei secoli.
In alto, su di una
pedana, siede l'uomo moderno simboleggiato come "l'animale senza
respiro", con una maschera antigas ed un'aureola stellata. Gli Osanna sono
al centro del palco davanti a loro è posizionata una gabbia di ferro dove è
richiuso un drogato che ha scelto di fuggire dalla realtà rimanendo
indifferente a tutto quello che gli succede intorno, ma alla fine verrà ucciso
dal soldato e non potrà assistere alla morte "dell'animale senza
respiro" e alla costruzione di Palepoli.
A questo punto i vari
personaggi dell'opera (il drogato, l'imbianchino, una donna, il pezzente, il
soldato), simboleggiano gli stereotipi dell'umanità, mentre i mimi in
calzamaglia simboleggiano la massa silenziosa e passiva.
Gli Osanna dal vivo
fanno grande uso di mellotron e sintonizzatori, per dare più accento ai vari
cambi di atmosfera, affinché il connubio con la rappresentazione scenica sia
perfetto... conditi dagli interventi graffianti al sax e pacati al flauto di
Elio D'Anna..
Purtroppo le spese di
gestione elevate, la presenza di "sponsor" poco ricettivi per
progetti così avanti per la mentalità provinciale di molti manager, ed altri
problemi, non permisero agli Osanna di completare il tour previsto per l'opera
rock Palepoli.
(liberamente tratto da
giornali dell'epoca…).
Lino Vairetti
Ricordiamo gli autori di questo
"capolavoro"
Lino
Vairetti - voce, chitarra 12 corde, mellotron, sintetizzatori
Danilo
Rustici - chitarre elettriche, organo, voce
Elio D'Anna
- sassofoni, flauto, voce
Lello Brandi
- basso
Massimo
Guarino - batteria, percussioni, voce
Palepoli, un pezzo di storia della musica
(come si chiamava all'epoca) d'avanguardia.
Prima di "osannare"
artisti stranieri ascoltate gli Osanna,
senza pregiudizi, veri capiscuola di nuovi orizzonti musicali, sia visivi (con
le maschere), sia con la loro personale musica, che unisce tradizione e rock,
sdoganando il dialetto napoletano, dal cliché di musica melodica, e cantandolo
in contesti rock -progressivo, prima di tanti "osannati" musicisti
che verranno dopo di loro.
… di tutto un Pop
Wazza
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