Accadeva il 28 gennaio 1972:
“Controcanzonissima”, gara di musica alternativa, preceduto da un “referendum
eliminatorio” organizzato dal settimanale “Ciao 2001”
Si svolgeva il 28 gennaio 1972 la seconda edizione di "Controcanzonissima", manifestazione musicale inventata dall'editore di Ciao 2001, Saverio Rotondi, preceduta da un "referendum" in cui i lettori avevano la possibilità di votare i partecipanti.
Vinsero The Trip, Delirium,
Osanna, Le Orme, New Trolls, Premiata Forneria Marconi, Claudio Rocchi,
Francesco Guccini: si esibirono al Piper di Roma, in un concerto durato 9
ore!
Di tutto un Pop!
Wazza
Da un "ricordo" di Claudio Rocchi
Nel pomeriggio, lì attorno al Piper
di via Tagliamento, in giro con Gabriele Di Bartolo a fare foto. Una di quelle
finirà nella terza di copertina di Volo Magico n. 2/La Norma del Cielo.
Quel giorno mi sono fatto un
copricapo alla pirata, mezza bandana, mezzo turbante.
Vesto un giacchettino a fiori su
maglietta e pantaloni di velluto cangiante dorato.
La parte tecnica appare subito problematica: con l'dea che amplificare una chitarra acustica è una sciocchezza rispetto al fare i suoni ai gruppi, per me non c'è soundcheck e purtroppo sarebbe invece stato necessario. Quando salgo sul palco, presentato da Eddie Ponti, ci metto un secondo a capire dai fischi assordanti dell'impianto che non ci siamo. Amplificare l'acustico è davvero la cosa più difficile e per eludere i feedbacks il tecnico non trova di meglio che abbassare i microfoni all'inverosimile, togliermeli dalle spie e non farmi e non fare sentire NULLA. A nessuno.
In fondo certi ragazzotti romani nel pubblico, cui non può fregare meno di me e dei miei problemi tecnici, continuano a vociferare prepotentemente. Accenno qualcosa di improvvisato che erroneamente sui crediti del CD n.5 della collezione (ROCCHI/OSANNA) verrà identificato come "La tua prima luna", e mi fermo. Tento di guadagnare il silenzio in sala senza successo. Parte del pubblico è con me e solidarizza "contro" i vocianti là in fondo. Non ce n'è; come mi è capitato non poche volte in quegli anni lascio il palco dopo avere salutato: «Ci vediamo nella prossima vita» - chiudo.
Nell'ufficio della produzione tentano
di convincermi a tornare. Non torno. Ho capito bene che non è possibile.
Microfoni semi spenti e coatti vocianti non possono stare insieme. Qualcuno
informa male il presentatore e trionfalmente Eddie annuncia il mio ritorno in
scena. I miei amici esultano e battono le mani felici. Là in fondo fischiano e
rumoreggiano. Se mai avessi avuto dubbi me li tolgo in un attimo. Non torno.
A questo punto entra in scena l'ottimo Tito Schipa Jr (Orfeo 9) che fa un'accorata arringa in mio favore. Sembra un processo e lui è il mio difensore. Il pubblico si divide, come spesso accadeva, e cominciano battibecchi diretti in sala tra le fazioni. Carlo Silvestro entra in ufficio di corsa e mi dice che sta scoppiando un casino. Franz della Premiata sorride e mi conforta. Elio d'Anna è già truccato come facevano on stage gli Osanna e si preoccupa solo del suo make-up. Guccini è un padre per me: mi rassicura nella sua lingua e mi offre del vino.
Fuori Eddie non mi ha perdonato
l'equivoco e, tentando di stimolarmi, quasi mi provoca dicendo che sto
piangendo dietro al palco. Sono solo determinato a non tornare. Ora, anche
grazie a lui, persino di più. E dire che era un anno che il pubblico di Ciao
2001 votava gli artisti ogni settimana in batterie ad eliminazione diretta. Che
questi otto vincitori, me compreso, aspettavano con eccitazione di esibirsi
nell'arena del gotha della giovane musica italiana contemporanea. Avevo
eliminato persino Battisti!
That's
it. È andata così.
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