The Chanfrughen - "Shah Mat"
(Molecole
Produzioni)
Shah Mat, Il secondo lavoro della band ligure The Chanfrughen (Felix Andrea Risso alla batteria, Manda Alessandro Bacher alla chitarra elettrica, Gianluca Guardone al basso e voce) - il cui titolo (in persiano "il re è morto") è ispirato al gioco degli scacchi e testimonia l'indole anarchica che attraversa tutti i brani - è stato realizzato grazie a una campagna Musicraiser e arriva a due anni dall'esordio “Musiche da inseguimento”. Il loro sound ispira sonorità seventies caleidoscopiche. La loro ragione sociale è nella New Orleans della Liguria: Andora.
Un disco registrato alla vecchia. Tutti in una sala,
in presa diretta al Greenfog di Genova, senza cuffie con strumentazione vintage.
Otto tracce di un lavoro ancora più psichedelico che
in passato, a conferma dell'evoluzione dei The Chanfrughen per questa nuova
partita a scacchi contro il potere e le sciagure della vita. Rimane quella
miscela esplosiva di rock settantiano, blues, accenni funk e folle attenzione
alle liriche che è il loro marchio di fabbrica. Ma viene rincarata la
componente lisergica del suono, anche grazie all'inserimento di elementi di
tutto rispetto: Agostino
Macor della prog band La Maschera di Cera e Emanuele Miletti al Sitar.
Del restola Liguria
è terra decisamente progressive, ma da questo luogo The Chanfrughen fuggono per
intraprendere insieme a chi li ascolta un viaggio geografico e mentale in
luoghi vicini e lontani, in paradisi terrestri come, appunto, il “Belize” e in terre misteriose
come Samarcanda (la title-track) ma anche negli animi di squallidi personaggi
senza morale come il mercenario “Delle Fave”
o l'egocentrico arrivista “Limonov”
(dal romanzo di Emmanuel Carrère).
Esotiche sonorità arabo-indiane, scie cosmiche e visioni hendrixiane rilette con sorprendente gusto personale sono le caratteristiche che fanno apprezzare la musica dei Chanfrunhen, un crogiolo di influenze che darà il meglio di sé sul palco.
Del resto
Esotiche sonorità arabo-indiane, scie cosmiche e visioni hendrixiane rilette con sorprendente gusto personale sono le caratteristiche che fanno apprezzare la musica dei Chanfrunhen, un crogiolo di influenze che darà il meglio di sé sul palco.
“Shah Mat”
ha insomma un animo visionario, ma le sue canzoni sono anche libertarie ed
edoniste. “Con questo disco vorremmo far
riscoprire la bellezza dell'inutile”, dicono The Chanfrughen.
I brani molto ritmati evidenziano le notevole qualità
tecnica del gruppo con veri e propri virtuosismi strumentali. I testi risultano
un pò in secondo piano non perché privi di spessore (anzi molto ricchi e
ricercati con citazioni, aforismi, eufemismi) ma perché sacrificati al contesto
musicale molto più intenso e predominante.
Tracklist:
1. Voodoo Belmopan
2. Beliza
3. Parassiti
4. Rhum, Spezie, Sciac Trà
5. Shah Mat
6. T.S.O
7. Delle Fave
8. Limonov
Fotografia di Paola Pietronave
Crediti
Alessandro
Bacher: chitarra elettrica
Gianluca
Guardone: voce, basso
Andrea
Risso: batteria
Agostino
Macor: synth, clavinet, organo, rhodes, mellotron
Emanuele
Miletti: sitar
Registrato
al greenfog studio di Genova da Mattia Cominotto
Original
artwork Alessandro Bruzzone
Foto
Paola Pietronave
La copertina
“Teniamo particolarmente all'originalità
delle nostre artworks – raccontano The
Chanfrughen – la copertina è un collage, l'autore è Alessandro Bruzzone, grafico genovese. Il riso
è un elemento in riferimento alla leggenda sulla nascita del gioco degli
scacchi”.
Link
Contatti
Macramè – Trame comunicative
Prossime date live:
27
marzo Giardini Luzzati, Genova
28
marzo Reasonanz, Ancona
31
marzo Marla, Perugia
1
aprile Ferro 3.0, Salerno
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