Commento
di Fabio Rossi
Gruppo: Nexus
Opera
Genere:
Power Metal
Album: La Guera Granda (The Great Call To Arms)
Anno:
2021
Casa
discografica: Revalve Records
Tracklist:
1. Great Call To Arms
2. Strafexpedition
3. Raid Over Vienna
4. M.A.S.
5. Dreams Fade Away
6. Trenches
7. The Mine
8. The River
9. If Even Sky Burns
10.
Ignoto Militi
Lineup:
Davide
Aricò -voce
Alessandro
Pinna – chitarra
Marco
Giordanella – chitarra
Gianfrancesco
Arane – tastiere
Natale
Cosenza – basso
Alessandro
Novelli – batteria
I romani Nexus Opera tornano
alla ribalta dopo ben sette anni con un nuovo concept album incentrato stavolta
sulla Grande Guerra, più specificatamente sul conflitto tra il Regno d’Italia e
l’Impero austro-ungarico. Nel 2014 avevano esordito con Tales from WWII,
interamente dedicato alla Seconda Guerra Mondiale, denotando una competenza e
una conoscenza piuttosto marcata sull’argomento. La prima riflessione che
intendo fare è relativa alla qualità delle liriche che evidenziano una serietà
non comune nel saper descrivere con pathos e ferreo rigore storico le
drammatiche vicende che hanno visto protagonisti i nostri nonni. È palese il
fervido interesse che la band nutre per i due drammatici eventi che hanno
contrassegnato il XX secolo con il sacrificio di milioni di morti tra militari
e civili. Il rischio era di poter andare incontro a una figura barbina;
tuttavia, parlo da appassionato essendo da anni un collezionista di libri,
documentari e film afferenti alle guerre mondiali, non soltanto non ho
riscontrato inesattezze, ma sono rimasto colpito dallo sfoggio di cultura che
questi ragazzi sono stati capaci di esprimere. In un mondo dove si denigrano i
giovani per la loro ignoranza, i Nexus Opera meritano un applauso a scena
aperta.
Il singer Davide Aricò canta in lingua inglese; mi sono procurato la traduzione di due brani del loro secondo lavoro così troverete conferma che gli elogi per la band capitolina sono meritati:
“E’ così
stanno imperversando sull’Altopiano
Una
forza inarrestabile
Stanno
spezzando il nostro fronte
Sotto un
cielo sanguinoso
Un’esplosione
balena tra i miei occhi
E le
nostre trincee vanno a fuoco
Paura,
la collera imperiale si scatena
Un
diluvio di fuoco sulla nostra ritirata
C’è
ancora qualche possibilità di sognare di fuggire?”
(da
Strafaexpedition)
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“Sono molto
lontano e penso a casa
Conto i
giorni quando è il momento di andare al fronte
Sono
chiamato a servire la Patria e ne sono orgoglioso
Ma a
dire la verità a volte ho pianto”
(da Dreams Fade Away)
Il primo brano ci parla della “spedizione punitiva” della primavera
1916 attuata per farci pagare la colpa di essere scesi in guerra a fianco
dell’Intesa. Ebbene, la veemenza dell’attacco autro-ungarico è descritta
magnificamente dai Nexus Opera. Il secondo s’incentra sulla figura del soldato,
la nostalgia di casa, le paure, l’attaccamento al Re e nel frangente le liriche
sono affascinanti e poetiche.
Dal punto di vista musicale la formazione permane su un power metal
con venature prog e folk caratterizzato dalla presenza delle tastiere curate da
Gianfrancesco Arane, dall’utilizzo di efficaci chorus e dalla voce del soprano
Madi Borma che rende struggenti alcune tracce. Le influenze nel loro sound sono
ascrivibili a combo quali Stratovarius, Royal Hunt, Helloween, White Skull e
Arthemis. La coppia di chitarristi
Pinna/Giordanella espleta un lavoro certosino sia nei riffing che negli assolo,
mentre la sezione ritmica si mantiene su un livello medio alto. Nell’irruenta
opener Great Call To Arms, primo singolo estrapolato dall’album, spicca un
azzeccato tema portante in cui risalta il suono delle tastiere.
Strafaexpedition, altro singolo nonché uno dei brani migliori, è caratterizzata
da un piacevole mid-tempo e dall’evocativo vocalism di Madi. Raid Over Vienna,
munita di un bel refrain, e l’andamento sostenuto di M.A.S. scorrono via con
piacevolezza, ma è con Dreams Fade Away che il gruppo si supera nell’ambito di
una ballata permeata di romanticismo che pone maggiormente in evidenza le doti
vocali di Aricò; meraviglioso l’assolo di chitarra. Si prosegue con un trittico
di composizioni di assoluto livello (l’impetuosa Trenches - comprende un
incitamento in italiano affinché i soldati escano dalle trincee per caricare il
nemico -, la robusta The Mine e la dinamica The River) nelle quali il power
metal la fa da padrone. Altra perla la lunga If Even Sky Burns con un approccio
variegato che non dispiace assolutamente. A chiudere Ignoto Militi, uno
strumentale da brividi dedicato ai caduti.
La Guera Granda (The Great Call To Arms) era praticamente pronto in
occasione del centenario della Grande Guerra; tuttavia, ritardi vari e
l’avvento della pandemia hanno rimandato la data di uscita.
Il disco nel complesso è coeso, non presenta momenti di stanca e si fa
gradevolmente ascoltare.
Mi auguro di poter assistere a un concerto dei Nexus Opera per
valutarli in sede live: credo che mi divertirò.
Grazie alla Metal Underground Music Machine e a Tiziana Arnese per la
segnalazione di questo ottimo gruppo nostrano che va encomiato anche per la
qualità dei video.
https://www.youtube.com/watch?v=nwkhujKjkVQ
https://www.youtube.com/watch?v=08yAEbgx-L8
Grazie per le belle parole, fanno davvero piacere :)
RispondiEliminaTutto meritato
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