Fonetica - Eppure (2014)
di Claudio Ramponi
Un album allo stesso
tempo ingenuo e presuntuoso per questa band composta da Fabio Bello (autore di
tutti i brani oltre che produttore, chitarrista ed armonicista), Massimiliano
Cadamuro (bassi, canto e flauto), Douglas D'Este (batteria e percussioni),
Riccardo Gallucci (tastiere e canto), Claudio Marticolli (chitarra solista) e
Silvia Siega (canto).
Ingenuo per il modo in
cui vengono affrontati i temi sociali sicuramente importanti ed attuali (pace,
guerra, violenza, scuola, ambiente, politica, immigrazione, problema casa), ma
con una liricità terra terra di poco al di sopra del linguaggio usato nelle
discussioni da bar.
Presuntuoso per la
compiacente autogratificazione che si avverte nel modo di proporsi, quasi a
dire “noi facciamo musica alternativa e parliamo di cose importanti”, mentre il
risultato reale è tristemente simile al “Complesso del 1º Maggio” cantato da
Elio e Le Storie Tese.
Una voce solista che
ricorda nel timbro quella del compianto Augusto Daolio, senza però raggiungerne
le vette, mal supportata da un background musicale a volte fastidiosamente
impreciso, su cui forse si poteva passare sopra negli anni 60-70, ma
improponibile ed insopportabile in un'epoca in cui l'orecchio è ormai abituato
a timing , pitch ed esecuzioni impeccabili.
Una boccata d'ossigeno
nella generale atmosfera angosciante è l'assolo di tromba di David Boato nel
brano “Le parole” ed è pure apprezzabile il drumming di Douglas D'Este
(nonostante sia stilisticamente un po' datato) in tutto l'album.
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