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martedì 18 aprile 2023

Racconti sottoBanco: aprile del 1975 denso di impegni per il BMS...


Racconti sottoBanco

Aprile 1975, mese pieno di attività per il Banco del Mutuo Soccorso.
Nuovo disco per la Manticore, concerto di presentazione al Teatro Malibran, Tour e copertine dedicate alla band sulle maggiori riviste italiane, Ciao 2001, Super Sound e Articolo sulla rivista spagnola "Popular 1" proprio sulla visita di Emerson al Banco al concerto di Venezia.

Per non dimenticare…
Wazza

Popular 1 - Banco del Mutuo Soccorso Teatro Malibran di Venezia


(Marco Ferranti da “Ciao 2001” n.14, 13 aprile 1975 )

«Il buio della scena mosso da poche ombre: Renato immobile al basso, Rodolfo chinato sull’acustica, la presenza di Pierluigi intuita dietro i tamburi, le prime note dall’oboe di Gianni… “in volo”… e una luce improvvisa e accecante avvolge un palchetto da dove Vittorio incomincia a narrare, poi, il lampo è nel palco di fronte e risponde l’ippogrifo, voce, teatralità, gestualità superbe di Francesco Di Giacomo… […] con questo prologo di grande effetto scenico, il Banco è riuscito a penetrare nello spirito giusto dell’ambiente, quasi la sua musica, carica di accenti drammatici, di radure melodiche in un continuo fluire dinamico, fosse parte di questo scenario, la fantastica colonna sonora che accompagna la vita […] Il concerto con cui la Manticore, di cui era presente il boss Keith Emerson, ha presentato questo suo nuovo gruppo alla stampa internazionale, è stato caratterizzato da una musica ad altissimo livello: le paure, gli sforzi, i brividi e le fatiche della vigilia hanno stimolato il sestetto nella dimensione più giusta, allontanandolo da ogni situazione “ruffiana” dello spettacolo […] Così da una “R.I.P.” sostenuta dalla ritmica serrata del synth e con la chitarra di Rodolfo spesso in bella evidenza, siamo passati a “L’Albero del Pane”, un brano inedito che ancora una volta ha mostrato nelle linee melodiche di Francesco una delle armi più efficaci della formazione. Quindi, accolta da applausi a scena aperta e dal visibile entusiasmo dei giornalisti stranieri, “La Danza dei Grandi Rettili”, autentica palestra di improvvisazioni e jazzismi per i cinque strumentisti, dal basso di Renato ad un’inedita tromba per Rodolfo. A ruota segue “Non Mi Rompete” cantata in inglese […] Una lunga improvvisazione di pianoforte che Gianni Nocenzi conduce in “Metamorphosis” con tecnicità incredibilmente espressiva e sintetica, ben usufruendo delle possibilità sonore di un equalizzatore, inframezzato dagli spunti felici di Pierluigi […] Queste tematiche espressive, abbinate ad una musicalità graffiante e originale, hanno trovato nel concerto veneziano nuova linfa in un collage di suoni concreti di synth e di passaggi strumentali tratti da “Passaggio” e “Canto Nomade per un Prigioniero Politico” […] Ritorno alla musicalità pura con “Dopo… Niente è Più Lo Stesso” dal gran finale barocco, splendida e meravigliosa orchestrazione di Vittorio, vero perno della formazione. E sull’onda dell’entusiasmo generale, capace di contagiare anche i giornalisti stranieri, alcuni dei quali stanno urlando sotto il palco, arriva un’ondata di bis: “La Conquista della Posizione Eretta”, vero manifesto del gruppo con Rodolfo al corno e il moog di Vittorio in primo piano, e “750.000 Anni fa… l’Amore” stupendamente vibrante […] Poi un altro lungo bis di impronta jazzistica e nuovamente “R.I.P.”; il pubblico che invoca il quarto bis dopo tre ore di musica, felicità, il sorriso sul volto stanco di Marcello, degno engineer del concerto, e di chi, come lui, ha contribuito in maniera fondamentale allo svolgimento perfetto dello spettacolo».


Keith Emerson: «Premesso che il successo della PFM mi inorgoglisce, devo dire che la scelta del Banco non è affatto subordinata alla presenza di un altro gruppo italiano nell’etichetta. Quando feci la prima tournèe italiana con EL&P, Francesco Sanavio mi portò una copia dell’album “DARWIN” uscito proprio in quei giorni; mi piacque subito moltissimo e mi interessai subito al gruppo… ma allora non si parlava ancora della Manticore. Se poi il Banco non è entrato subito a far parte della nostra casa discografica questo è dovuto esclusivamente ai componenti della formazione e al loro manager che hanno preferito approfondire maggiormente il discorso italiano prima di lanciarsi nell’avventura “estera” […] Nelle loro composizioni non c’è frammentarietà, ma un discorso continuo, che si evolve, come una sinfonia, tanto per intenderci. Se tu fai il tuo ingresso nella sala dove suona un gruppo qualsiasi e questi hanno già iniziato, non comprendi mai a che punto sono, se sono alle prime note o al bis. Con il Banco questo non succede, non può succedere; dovrebbe essere proibito entrare a spettacolo iniziato, come per certi film gialli, tanto è fondamentale ogni parte della loro musica».

Popular 1 -Rodolfo Maltese e Vittorio Nocenzi; Teatro Malibran, Venezia  

 Popular 1 - Gianni Nocenzi; Teatro Malibran, Venezia

 Copertina Popular 1

 Popular 1 -Keith Emerson e Francesco Di Giacomo all'Hotel Danieli di Venezia


Nuovo sound 5 aprile 1975

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