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martedì 24 marzo 2015

Frank Zappa -"We're Only in It for the Money", di Wazza Kanazza




Nel marzo del 1968, usciva il terzo album di Frank Zappa "We're Only in It for the Money", quello della famosa copertina che "sbeffeggiava" Sgt.Peppers dei Beatles.
Frank Zappa, prima di pubblicare lalbum, chiama Paul McCartney e gli chiede il permesso per parodiare  la copertina di Sgt. Pepper. Paul accetta per gentilezza, non per convinzione. Credo se ne sia pentito dopo cinque minuti.
Frank Zappa ci inonda con decine di brevi brani, stupidi, ma intelligenti allo stesso tempo.
Attacca  gli hippies che vanno alle manifestazioni solo per drogarsi (cosa che Zappa ha sempre osteggiato), il ceto medio che non guarda e non ascolta i bisogni dei propri figli che non possono fare altro che evadere dalla realtà (figli che crescendo diventeranno come i loro padri, non migliori), e ovviamente la società consumistica che non ha nulla di umano, ma che bada solo al profitto. La bellezza dell’album sta proprio nella sua doppiezza, ironico e divertente come i precedenti, ma pessimista come non mai. Sono concetti già esplorati da Zappa, qui però il pessimismo e il senso di impotenza sono ancora maggiori: tutto il disco è permeato da una tragica ironia. Forse l’unica speranza di Zappa è agire dall’interno del sistema, cambiare le menti di chi lo ascolta, far capire che lui e quelli come lui sono altro, sono diversi.
A confermare il genio di Zappa, le note stesse diventano sberleffo, parodia delle "sperimentazioni" di moda allora, tipo The Chrome Plated Megaphone Of Destiny, piena di rumori  e di risate, che nell’intenzione dei gruppi dell’epoca volevano risultare inquietanti, che invece Zappa, intermezza con colpi di tosse, rende ridicole.
Un album che mescola vari stili, considerato uno dei migliori album psichedelici di tutti i tempi.
... di tutto un Pop.


L'album intero...



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