Come ogni mese ecco la pillola di Wazza su Big Francesco...
21 febbaio - 21 marzo
Intelligenza, grande cuore, sarcasmo, ironia,gioia di vivere,
altruismo, carisma...se la vita fosse una pietanza, questi erano gli
ingredienti della tua...
Ci sarai
sempre....Buon viaggio capitano !
WK
Copio e incollo una "vecchia" intervista di
Timisoara Pinto, dove Francesco racconta di cibo, di cui era un grande esperto…
(da un mio piccolo
format radiofonico del 2009
Ospite: Francesco Di
Giacomo)
T: Saluto Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso.
Una voce autorevole anche in cucina.
F: Ho solo fatto di necessità virtù. Quando
ero ragazzetto mia madre lavorava molto e così mi ha impartito subito alcune
istruzioni per cavarmela da solo anche tra i fornelli. Pian piano mi sono
appassionato e sì, lo ammetto, mi sono sempre divertito molto a stare dove si
cucina.
T: Un piatto della tua infanzia, un sapore impresso nella tua
memoria che non hai più potuto gustare.
F: Sono nato in Sardegna, a cinquanta metri
dal mare e il pesce era sempre in tavola. La cosa che, però, ricordo con più
piacere è la crema... Ora ti spiego. Mio padre era l’amministratore di una
grande tenuta del conte Dufour, quello delle caramelle. Ogni tanto si
organizzavano delle battute al cinghiale e mia madre dava disposizioni al
personale per la preparazione del pranzo e del buffet di dolci. Noi bambini
aspettavamo il nostro turno, quando mamma ci chiamava in cucina per ripulire il
tegame della crema pasticcera. Ecco, quel sapore lì, di quel tegamone che
sembrava un pozzo agli occhi di un bambino, è irraggiungibile come gusto ed è
naturale che sia così.
T: Quando ti sei trasferito a Roma?
F: Nel 1952, alletà di cinque anni, secoli fa
T: Qual è la ricetta che hai scelto per la radio?
F: Ne avrei tante da suggerire, ma te ne dico una
estremamente veloce. Un piatto di orecchiette. Mettiamo sul fondo l’olio, il pomodoro e un po’ di aglio
da togliere subito, da imbiondire appena, aggiungiamo formaggio di fossa e
della rughetta fresca. Il tutto si amalgama e diventa un piatto principe,
eccellente. La rughetta non deve cuocere, dev’essere fresca, buttata lì...
T: Ultimamente è un pò di moda, ma è un sapore contadino
molto antico.
F: Io ho la rughetta nel prato davanti casa mia e cè unenorme differenza tra quella che compri e la rucola selvatica. La mia è molto più aggressiva,
avviluppante, è un abbraccio forte la rughetta di campo. E aspra, ha un sapore più alto. Fondamentale è il formaggio di fossa,
dopo averlo fuso con il pomodoro, ne lasci cadere un un po a scaglie su tutto il piatto.
T: Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso
F: Anche panza del Banco.
T: Allora voce, panza e
parannanza del Banco. La vostra canzone più legata al cibo?
F: Non c’è una canzone vera e propria del Banco legata al cibo.. mi sembra di no,
anche se poi spesso tutte partono dall’osservazione del cibo. Io ho scritto un
brano mio, che non ha niente a che vedere col Banco, ma che parla di cibo e
dice: “Tu sei piena di rischi e di attesa
come l’ultima fetta di torta”. L’ultima fetta è quella che rischia di
più, perché tutti la guardano, sono tante le mani, ma lei è sola in mezzo al
piatto. Ho voluto fare una similitudine con questa ragazza che vuole proprio
starsene per conto suo.
T: E tu la cedi a qualcun altro o provi a conquistarla?
F: E lei che decide, piena di rischi e di attesa come l’ultima fetta di
torta...
T: L’hai già incisa questa canzone?
F: L’ho registrata per me, per farne un provino.
T: Un brindisi per salutarci?
F: Faccio un brindisi a tutti gli uomini e le donne che si
alzano la mattina presto, che accompagnano i figli, che lavorano nonostante
tutto, che attraversano la città, che affrontano limbecillità di tutti, me compreso, e
brindo alla fine della loro pazienza.
T: Grazie Francesco, per la tua ricetta, i tuoi sogni d’infanzia e le tue canzoni.
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