Manifesto del Tour
Nel novembre del 1975 la Premiata Forneria
Marconi, in pieno tour mondiale per l'uscita dell'album "Chocolate
Kings", arriva per la prima volta in Giappone. Tra interviste,
promozioni, passaggi televisivi e concerti a Osaka e Tokio, sono impegnati per
20 giorni.
Fu un vero trionfo,
sempre seguiti da agguerriti fans giapponesi amanti del prog italiano. Nel
corso del tour gli fu consegnato il disco d'oro.
Franz in omaggio ai
giapponesi, si esibiva sempre suonando con il kimono.
Ma questo tour, fu
ricordato anche per la famosa storia del "basso volante" di Patrick
Djivas, raccontata da Franz Di Cioccio, nell'ultima data del tour, il 29
novembre 1975.
Franz
racconta: “L'episodio più bello della
tournée giapponese ha visto Patrick come protagonista. Era l'ultimo concerto di
Tokio e La gente era in delirio. Ci chiesero un bis, poi un altro. La gente non
andava più via, allora decidiamo di fare il 'Poseidon', un pezzo che
riservavamo per i finali dei concerti più caldi. Consisteva in una serie di
accordi che crescevano sempre più, fino ad ottenere una specie di estasi sonora
molto coinvolgente. Era una performance monumentale, un'apoteosi. Eravamo molto
eccitati perché era il nostro secondo concerto consecutivo in città e, come nel
primo, c'era stato sold out, il tutto esaurito. La gente era veramente in
visibilio. Avevamo un fan club, avevamo preso un disco d’oro, insomma eravamo
straconsiderati. Allora, in quella atmosfera di sfegatato gasamento Patrick, al
culmine del 'Poseidon', diede l’ultima botta, si sfilò il basso e, secondo i canoni del
rock, lo lanciò in aria. Alzò gli occhi per esibirsi in una presa al volo ma... venne accecato dai
fari. Il basso cadde rovinosamente per terra. Patrick rimase per un attimo di
ghiaccio: il basso costava allora tre milioni, che all’epoca erano una cifra considerevole,
ma poi, preso dalleuforia urlò: "Chi se ne frega!"
Prese il basso e lo lanciò in platea. Il concerto a quel punto era davvero finito. In camerino però
Patrick era un po' pensieroso. Come il proverbiale coccodrillo piangeva sul
latte versato. "Che
stronzata..." diceva, "si
era rotto però... si poteva anche rimettere a posto. Va bene fare la rock star,
però ... -In quel momento arrivarono due persone del servizio di sicurezza
che, rivolgendosi a Patrick dissero: "Senta,
c’é un ragazzo qui fuori... sta
aspettando, cosa dobbiamo fare? Lo stanno... lo stanno portando via."
"Ma cosa é
successo?" chiese Patrick.
"Be' insomma...
abbiamo recuperato il suo basso."
"Ah bene,
portatemelo qui."
"No guardi, deve
venire fuori lei perché questo ragazzo non lo vuole lasciare. Se lo tiene
stretto e non lo vuole mollare."
"Va bene"
disse Patrick, "allora portatemi
qui il ragazzo. Ne parliamo."
"Veramente é
fuori in ambulanza. Se rivuole il basso deve venire con noi."
In pratica il poveretto, che aveva preso il basso in testa,
si era ferito. Era fuori, sdraiato sul lettino, attaccato allo strumento come
una cozza alla scogliera.
Quando Patrick lo vide, si impietosì e... gli lasciò il
basso. In fondo quel ragazzo se lo era proprio meritato."
Franz dal vivo con il kimono
La formazione della PFM nel tour Giapponese era:
Franz Di Cioccio -
(batteria, percussioni), Franco Mussida - (chitarre e voce) - Mauro Pagani
(flauto, violino, voce), Flavio Premoli - (tastiere, voce) , Patrick Djivas
(basso), Bernardo Lanzetti (chitarra acustica , voce)
Un'altra pagina di
prog italiano, nel mondo… da ricordare!!!
Di tutto un Pop !
WK
Reportage di Armando Gallo per "Ciao 2001"
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