E' passato
un mese.......ciao "fratello" Rudy
WK
Un ricordo di Riccardo Gerbi
Rodolfo Maltese è
stato un caro amico di MusicOff, qualche tempo fa passò dalla redazione per
provare alcuni stompbox e scambiare quattro chiacchiere con lo Staff. Chi
scrive, ha incontrato per la prima volta Rodolfo circa otto anni fa, quando il
direttore della rivista dove scrivevo all'epoca mi mise in mano una
videocamera, per raccogliere delle testimonianze in una fiera italiana del
settore.
Vidi Rodolfo che provava un amplificatore in un box di un
distributore italiano, circondato all'esterno da un bel numero di fan in attesa
di foto e autografi. Io ero reduce da due incontri fortunati con Faso e Mauro
Pagani, quindi entrai nel box con il "pass stampa" in bella vista, la
videocamera in mano e il piglio di chi avrebbe "strappato" un'altra
intervista; viceversa, tutto avvenne nella massima naturalezza, perché mentre
suonava, Rodolfo mi fece un sorriso e uno sguardo di tacito assenso al mio
ingresso.
Dopo qualche minuto, mettendo mano ai controlli
dell'amplificatore Rodolfo mi disse: "ciao, riprendi pure se vuoi, non c'è
problema", ma io rimasi talmente colpito dai suoi modi gentili e affabili
che, lo ammetto, la qualità della ripresa video non fu di quelle memorabili,
quindi la cassetta con il girato di quella performance finì in archivio.
In seguito, con Rodolfo ci siamo incontrati in altre fiere
almeno un paio di volte, ma l'approccio è rimasto sempre lo stesso: uno
sguardo, un sorriso e: "Riccardo, fai pure...".
Purtroppo avrei voluto incontrarlo ancora una volta, magari
per raccontargli della mia infanzia, quando a casa mia i fratelli maggiori si
litigavano il giradischi per ascoltare "Selling England by the Pound"
dei Genesis, "Storia di un minuto" della PFM o "Io sono nato
libero" del Banco del Mutuo Soccorso, il primo album dove Rodolfo Maltese
fece il suo esordio nella band, dopo la precedente esperienza con gli Homo
Sapiens.
Musicalmente parlando, io Rodolfo l'ho "vissuto"
anni dopo, quando muovevo i primi passi tra le tastiere e ascoltavo gli album
dei primi anni ottanta del Banco, quelli meno Progressive e più orientati (per
me) al pop, ma sempre affascinato dai virtuosismi sui tasti bianchi e neri dei
fratelli Nocenzi. Ricordo anche un live diRiccardo Cocciante del 1988 ("La
grande avventura"), dove Rodolfo Maltese si espresse ai massimi livelli non
solo con la chitarra, ma anche con altre sue grandi passioni quali la tromba
(cfr. video qui sotto) e il flicorno, insieme a un altro compagno del Banco
come il batterista Pierluigi Calderoni: da questo tour è stato tratto anche un
CD intitolato "Viva!".
Ma ridurre la carriera di Rodolfo Maltese ai miei soli
ricordi è ingeneroso, perché in quasi 50 anni il chitarrista italiano ha
collaborato con diversi artisti nazionali e internazionali, tra cui il bluesman
Stefan Grossman nel 1975, con Franco d'Andrea al pianoforte nel 1979 in uno
storico locale milanese del jazz come il Capolinea, oppure al contributo
fornito per la realizzazione degli album "Concerto" di Angelo
Branduardi nel 1980, "Cammina, cammina" di Edoardo De Angelis nel 1986,
oppure gli album "E anche se non fosse amore" (1994) e "Pezzi di
Ricambio" (1997) dei Têtes de Bois.
Il jazz era una delle sue grandi passioni, e amava
sperimentare alla ricerca di nuove forme musicali, anche attraverso svariate
band da lui formate nel tempo, tra cui ricordo la Rodolfo Maltese Band, gli
Indaco e i vari duo o trio negli anni novanta che l'hanno visto coinvolto
insieme a chitarristi italiani quali Massimo Alviti o Maurizio Pizzardi.
Durante la lotta contro la malattia, Rodolfo ha organizzato
la "Festa Maltese", un evento a cadenza annuale per riunire amici e
fan una sera in un locale di Roma, e suonare al grido di: "La malattia si
vince con la musica!". Penso che sarebbe bello onorare lui e Francesco Di
Giacomo (voce del Banco del Mutuo Soccorso scomparso tragicamente nel 2014)
mantenendo viva questa festa, per dare nuovamente forza con la musica a chi
ancora combatte la propria battaglia con la malattia.
Nel frattempo, io vado in archivio a cercare quella
videocassetta per rivedere lo sguardo di Rodolfo con la chitarra a tracolla che
mi sorride...
Rodolfo Maltese
Una chitarra nata libera
2015
1947 - 2015
E' uscito di scena con
la stessa discrezione ed eleganza che ne aveva contrassegnato l'intensa
parabola artistica ed umana. Innato talento, sconfinato amore per la musica e
profonda umanità. Rodolfo Maltese, chitarra storica del Banco del Mutuo
Soccorso, si è spento il 3 Ottobre 2015 al Policlinico Umberto I di Roma, dopo
aver lottato a lungo con una spietata malattia. Nato ad Orvieto il 26 febbraio
1947, Rodolfo (o più semplicemente Rudi come amavano chiamarlo gli amici)
eredita dal padre l'interesse per la musica classica ed il jazz. Se la chitarra
si rivela da subito, e naturalmente, il suo fedele strumento prediletto, è
attraverso gli studi al conservatorio di Lucca che prende forma la passione per
la tromba.
Cover 45 giri Homo
SapiensNon ancora ventenne entra a far parte della formazione fiorentina de I
Tarli; sotto l'ala protettrice di Herbert Pagani e di Radio Monte Carlo la
giovane band, dopo l'incisione di alcuni singoli, cambia il proprio moniker in
Homo Sapiens (li ricorderemo per la vittoria di un Sanremo negli anni a
seguire) e prende parte a manifestazioni dell'epoca tra cui il Festival Pop di
Caracalla a Roma tenutosi nel maggio 1971. Rodolfo Maltese registrò con loro
solo due 45 giri.
Proprio in questo
contesto Rodolfo conosce il tastierista Vittorio Nocenzi dal quale riceve
l'invito ad entrare a far parte del nascente progetto Banco del Mutuo Soccorso;
dopo un iniziale rifiuto, nel 1973 prende il via la sua esperienza con la
formazione manifesto delCover Io sono nato liberomovimento progressive italiano
grazie alla partecipazione alla realizzazione del capolavoro “Io sono nato
libero”.
La raffinata tecnica esecutiva e la
flessibilità stilistica di Maltese sposano perfettamente le intense trame delle
evoluzioni di Nocenzi e le toccanti interpretazioni diFrancesco Di Giacomo
divenendo un inequivocabile marchio di fabbrica. E' l'inizio di un connubio
indissolubile che si protrarrà per oltre quattro decenni; marcato da memorabili
tour e rilevanti opere discografiche. Sarà interrotto solamente dalle tragiche
vicissitudini di quest'ultimo periodo (risale al febbraio 2014 la prematura
scomparsa di Di Giacomo).
Parallelamente alle attività del Banco il
chitarrista umbro non disdegna di dedicare spazi importanti a progetti
alternativi e collaborazioni di prestigio. In tal senso da ricordare sono le
collaborazioni ai lavori “Concerto” di Angelo Branduardi, “E anche se non fosse
amore” Cover Amorgos - Indacodei Têtes de Bois e “In ogni luogo, in ogni tempo”
dei Periferia del Mondo nonché la fondazione degli Indaco (ensemble etno-rock
attivo tra il 1997 e il 2006) e Rodolfo Maltesel'iniziativa di matrice fusion
battezzata Rodolfo Maltese Group. Il loro album "Il Gabbiano
Jonathan" fu registrato nel 1987,
ispirato dal famoso libro "Jonathan Livingston Seagull".
E' del 2009 l'ultima sua testimonianza
artistica “Alma”, progetto acustico in duo con Massimo Alviti che rivisita
classici di Metheny, Salinas, Lennon-Mc Cartney oltre a proporre interessanti
composizioni inedite.
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